E spuntò il 20%


E meno male che qualcuno risponde, mentre l’assessore regionale al Turismo, che è Oliverio, tace come la notte di un film dell’orrore. Grazie dunque per la stima e l’attenzione, e auguro ogni fortuna nel settore turistico a Gregorio Squillacioti; cui però devo delle puntualizzazioni.

Intanto, l’ottimo Squillacioti quando io protestavo per la mancanza di piano regolatore e per l’insensato sviluppo di case e mancanza di alberghi, forse non era nato. Parlo degli anni 1970, 80… Io posso essere accusato con maggiore verisimiglianza di aver causato il Diluvio di Noè con un rubinetto scordato aperto, che di non essermi interessato delle sorti della mia città. Ma pazienza, c’è chi non legge i giornali, non legge i social, non legge Soveratoweb, non vede la tv e non frequentava, quando se ne tenevano, i comizi.

E lo sapevo che sarebbe spuntato il 20%, e proprio per questo ho chiesto numeri assoluti e non percentuali. Il 20% di 100 sono 20 persone: in proporzione, il 20%, detto così, pare assai; in assoluto, sono tre tavoli di un ristorante, posti larghi. Il 20% di 200, sono 40; per arrivare a un numero almeno accettabile, bisogna che sia il 20% di 1000, e allora sarebbero 200 persone, ovvero circa 25 tavoli. Conclusione, gradirei numeri, e non percentuali.

Che poi tornino studenti ed emigrati… beh, è possibile; ma, come ho precisato, sono rari pure quelli. E la fiera, è dal 1880 che attrae… e forse Squillacioti non può ricordare cosa accadeva per la fiera degli animali, che finì nel 1986.
Meglio che niente, dite voi. Ecco, è con il meglio che niente che Soverato è palesemente regredita rispetto a quando, fino agli anni 1980, era considerata una meta nota in Italia. Quando c’era il Campeggio con 20.000 posti (numeri assoluti, non %); quando gli alberghi, per l’epoca, erano moderni.

Del resto, io ho appena accennato a Soverato, e parlavo dell’intera Calabria, cercando di sapere se e quanti, in numeri assoluti, siano venuti per qualche forma di turismo adatto al periodo pasquale: climatico, di salute, religioso, culturale, enogastronomico, agriturismo, di crociera… E, per stranieri nordeuropei, andrebbe benissimo anche la balneazione.

Del resto, a quelli che son venuti, sono stato io a mostrare la Pietà e Soverato Vecchio: i famosi intellettuali della Perla Ionica dormivano? E basta con Soverato.
Parlavo delle attività della Regione in quanto ente, che, a mio parere, sono quasi zero. Parlavo di operatori a livello calabrese; parlavo di organizzazione costante, non di lodevoli ma estemporanee iniziative.

Alla Calabria in genere, e al turismo in specie, non fa bene l’ottimismo; meglio essere realistici, e rendersi conto che, sui 14.000.000 (quattordici milioni!) di Italiani andati in vacanza, in Calabria non è venuto quasi nessuno, né in assoluto né in percentuale. E non vengono non perché sono cattivi, ma perché manca ogni intelligente pubblicità; e le poche volte che la Calabria compare al cinema e tv, sono sempre solo morti ammazzati e facce brutte e truci; e paesi osceni; oppure, pubblicità ugualmente pessima, gli antimafia di professione. Insomma, non ci sappiamo fare.

Per la Calabria intera non deve rispondermi Squillacioti, dovrebbe Oliverio, o chi per lui: però con numeri, e non con abborracciati paragoni rispetto al 1912. Può darsi che mi sbagli, ma sui giornali e in tv non ho visto niente che mi consoli.
Secondo voi, mi risponde qualcuno? Marameo! E per questo ringrazio Gregorio Squillacioti, che saluto.

Ulderico Nisticò

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