Finora si rideva della polizia del Belgio e di quella della Francia per la loro palese inefficienza; ora scopriamo che nemmeno quella tedesca scherza, quanto all’incapacità di controllare il territorio. Del tutto inetti, poi, i servizi segreti. In Italia, se tentate di penetrare con una motocicletta sul Lungomare pedonale vi mangiano vivo, e fanno bene. Come succede, a Nizza e a Berlino, che autocarri immani siano liberi di tutte le stragi che gli saltino in testa?
Notizia di stamattina 20 dicembre: stamani la polizia germanica ha fatto irruzione in un campo profughi. Che Cavalieri Teutonici! Ovvero, chiudere la stalla quando sono scappati i buoi… eh no, tori, tori feroci!
C’è di peggio, però, della semplice incompetenza, c’è l’ideologia buonista, immigrazionista, terzomondista, e ispirata al più demente ottimismo umanistico e alla merkeliana “politica delle porte aperte”; e l’ipocrisia di non dire “attentato” contando i morti; più un garantismo da avvocatucoli, per cui un camion di 40 tonnellate può passeggiare in mezzo ai mercatini, e non lo si può fermare se prima non ha ammazzato almeno una decina di persone; se no, violiamo i diritti inalienabili del mascalzone!
Evitate, lettori, risposte da azzeccagarbugli. Per ovviare a tutte le difficoltà di natura giuridica che state per inventarvi e che conosco benissimo, c’è una soluzione giuridica, che, nel caso italiano, è prevista dagli articoli 52 e 78 della costituzione vigente, e rimasta tale dopo il no, che sanciscono la guerra e la dichiarazione dello stato di guerra.
Lezioncina di storia. Il 24 maggio 1915, l’Italia iniziò le ostilità contro quello che per brevità era detto Impero austroungarico. Da quel momento, tutti i soldati italiani dovevano sparare a tutti i soldati austroungarici, e senza badare se il nemico era Franz o Ferenec, e personalmente colpevole o innocente di qualcosa; e viceversa, ovvio, loro ai nostri.
In termini presenti, fermare un camion senza fregarsene se il conducente è un rifugiato o un nativo o un ubriaco o una fanciulla in fiore; e, se non si ferma, sparare a bersaglio. Oggi non si può fare; con gli articoli 52 e 78, sì, eccome. Vi piace tanto, la costituzione vigente? Allora, applicatela, e tutta!
Ovvio che non dobbiamo sparare al primo cretino che sbaglia strada; né riempire l’Europa di posti di blocco: bisogna che qualcuno sappia che quel determinato tizio è pericoloso, e se guida anche una bici, arrestarlo… per eccesso di velocità. Figuratevi un camion da 40 tonnellate.
In Italia, in qualche modo lecito o illecito, finora la situazione è sotto controllo. Antico proverbio calabrese: “Duva non pota Domini, pota Sdomini”. Che c’entra la Calabria… beh, in Calabria non ci sono terroristi islamici. Come mai? Boh, pensateci.
Ma sono espedienti, quelli italiani, non certo guerra. Ve l’immaginate Gentiloni, Hollande, la Merkel e Juncker e roba del genere tipo la Mogherini che “dichiarano lo stato di guerra”? O i simpatici giovanottini europei che indossano la divisa invece di aspettare il sabato per andare in discoteca, delicata “generazione Bataclan”?
Lo so che sono sogni, i miei; ma lasciatemi sognare in pace… ops, in guerra. Voi che siete svegli, aspettate tranquilli la nuova strage dei mercatini. È Natale, e siamo tutti più buoni.
Ulderico Nisticò