La Corte d’assise di Catanzaro ha assolto Salvatore Abbruzzo e Francesco Gualtieri, di Borgia, dall’accusa di aver ucciso, con l’aggravante delle modalità mafiose, Massimiliano Falcone e suo cugino Davide Iannoccari nel 2006 a Taverna, nel Catanzarese. A riferirlo sono i legali di Abbruzzo e Gualtieri, gli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile e Antonio Lomonaco.
“Secondo la ricostruzione della direzione antimafia di Catanzaro – spiegano gli avvocati Staiano, Contestabile e Lomonaco – il movente sarebbe stato da ricercare nei contrasti territoriali insorti tra la famiglia Cossari e i Catarisano per il controllo dell’area di Roccelletta di Borgia. Massimiliano Falcone, esponente di spicco della famiglia Cossari e conosciuto per la sua caratura criminale e spregiudicatezza, in particolare, nella gestione delle attività estorsive, stava trascorrendo all’interno del villaggio Lagomar la sua latitanza”.
“Qui fu raggiunto dai due killer e freddato, assieme al cugino Davide Iannoccari, da numerosi colpi di due pistole calibro 9. I corpi sarebbero poi stati gettati nelle campagne di Sorbo San Basile con l’intento di distruggerli dandoli alle fiamme. La chiave di volta delle indagini – rilevano i legali dei due imputati – risiedeva nelle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Raffaele Moscato, Gennaro Pulice e Santino Mirarchi, tutti concordi nell’attribuire il duplice omicidio ai due esponenti dei Catarisano, avvicinatisi al reggente della famiglia contrapposta ma solo per decapitarne il vertice”.
“Il pm presente oggi in aula, Debora Rizzo aveva invocato per entrambi l’ergastolo. Accolta invece – concludono gli avvocati Staiano, Contestabile e Lomonaco – la linea difensiva con il contributo professionale del legale Isabella Camporato che avevano richiesto l’assoluzione e con il supporto di Antonio Andrea Miriello che ha curato gli aspetti tecnici di localizzazione mediante celle telefoniche delle utenze degli imputati”.