Domenico Lanciano: Un museo della derisione da dedicare a Dario Fo


Proposta inviata al sindaco di Milano Giuseppe Sala e ad altre istituzioni lombarde. Aumenterebbe notevolmente pure la forza di attrazione socio-culturale e turistica milanese e italiana

dario-fo-1926-2016-premio-nobel-letteratura-1997Nei giorni appena trascorsi, durante le cerimonie di estremo saluto tributato all’attore Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha dichiarato di voler valorizzare al massimo possibile la figura e l’opera dell’illustre artista scomparso con iniziative adatte alla sua statura universale. Così, Domenico Lanciano, responsabile dell’Università delle Generazioni di Agnone del Molise, ha inviato una lettera al primo cittadino del capoluogo lombardo per proporre di realizzare ed intitolare proprio a Dario Fo un “Museo della derisione” oppure un multimediale “Museo dell’intellettuale deriso”.

Domenico Lanciano motiva tale proposta con l’attinenza dell’arte della derisione e dei suoi tanti sinonimi, positivi e negativi, fatti propri in vario modo da Dario Fo nella sua lunga e proficua vita di affabulatore teatrale e politico, e comunque presenti (purtroppo solo in negativo) fin dai primordi dell’umanità, quindi universali. Infatti, così scrive l’animatore dell’associazione agnonese: “Ben si sa da che mondo è mondo: la “derisione” è sempre stata una potente arma psicologica per indebolire e avvilire nemici e avversari … Un museo o un multimediale del genere potrebbe rifare la “Storia dell’Umanità” sotto la luce della “derisione” (magari ponendo come figura centrale “il Cristo deriso” come simbolo, appunto, di ognuno di noi)”.

Secondo Lanciano un “Museo della Derisione” potrebbe “stupire il mondo”  per la sua originalità e attrattiva e, per questo, potrebbe destare grande curiosità e fare venire in Italia e a Milano, in particolare, milioni di visitatori poiché sarebbe una struttura unica, utile e lungimirante, autofinanziabile in gran parte. Inoltre, una simile iniziativa potrebbe diventare un momento di “pedagogia sociale” tesa ad educare le persone ed i gruppi proprio in un’epoca, come quella attuale, in cui sono in gioco equilibri tra grandi popoli e importanti culture e civiltà nella globalità sempre crescente e la derisione e la delegittimazione reciproche potrebbero scatenare conflitti anche armati tali da mettere in serio pericolo il nostro pianeta, già afflitto da innumerevoli seri problemi. Per tale motivo, Lanciano ha inviato la medesima lettera pure ai rettori di due università milanesi (Gianluca Vago e Cristina Messa) e al direttore dell’Accademia di Brera, Franco Marrocco, nonché al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

Il “dialogo gentile” tra persone e popoli è essenziale alla pace e alla solidarietà. Un eccesso di derisione (come purtroppo vari tragici episodi storici e anche attuali dimostrano) degenera sempre in crimini difficilmente controllabili, ragion per cui è assolutamente necessaria una educazione individuale e sociale al rispetto e alla valorizzazione reciproca per eliminare o almeno arginare fenomeni come l’irrisione politica, ad esempio, o delle abitudini altrui (persino il bullismo), come succede quotidianamente generando conflitti più o meno gravi. La derisione mista all’orgoglio e all’irruenza può essere una miscela esplosiva, sia tra persone che tra popoli. Un Museo della Derisione potrebbe contribuire notevolmente a prevenire.


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