Domenica 26 marzo, alle 02:00 del mattino, lancette avanti di un’ora perché scatta l’ora legale. Ovviamente fino al 29 ottobre quando ritorneremo a quella solare. Si tratta di un’ora di sonno in meno e la necessità di risparmiare globalmente energia.
Tale cambiamento, infatti, ci ruberà sessanta minuti di sonno che verranno recuperati in questa ultima data, quando le lancette dovranno essere retrocesse anche se il cambiamento di orario annuale è oggetto di intense discussioni in particolare nei Paesi limitrofi, anche se non sono ancora state prese decisioni definitive.
L’ora legale inizia come ogni anno l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. Non si tratta solo di un’ora di sonno in meno e la necessità di risparmiare globalmente energia ma, com’è noto, questa pratica, che da noi è in uso dagli anni ’60, il cambio d’orario provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili: tra tutte, un aumento degli attacchi cardiaci.
“L’inizio dell’ora legale, scrivono ad esempio i ricercatori del Karolinska Institut di Stoccolma, sono come un enorme esperimento naturale. In particolare noi abbiamo notato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione”. Un’analisi della American Academy of Neurology ha dimostrato che gli effetti sull’orologio biologico del cambio dell’ora aumentano del 25% il rischio di ictus nei malati di cancro, e del 20% negli over 65. Oltre al rischio cardiaco molto studiati sono gli effetti del cambio sul sonno.