Giorno 30 luglio ’18 si sono svolte le assemblee dei lavoratori TIM e TELECONTACT, della sede di Catanzaro S.Cono, nel piazzale antistante l’ingresso principale dello stabile. Durante lo svolgimento delle partecipate assemblee i lavoratori hanno espresso la loro forte preoccupazione per la gravissima situazione che si verrà inevitabilmente a creare nei prossimi giorni a seguito della nota carenza posti auto e per i pericoli derivanti dall’impossibilità di accesso dei mezzi di soccorso nell’area interessata (sia per i lavoratori che per i residenti nell’area di S. Domenica).
Durante gli ultimi incontri con i rappresentanti aziendali di TIM e TeleContactCenter abbiamo ribadito la necessità urgente di risolvere le problematiche presenti proponendo soluzioni definitive a basso impatto economico. Abbiamo inoltre rammentato che la zona non è servita da mezzi pubblici, e, che le norme di legge vigenti in materia limitano a pochi tratti il passaggio pedonale sulla strada privata ad uso pubblico di proprietà’ del Gruppo TIM.
Le RSU con le OO.SS pur apprezzando il percorso condiviso in questi mesi relativo al piano spazi, inspiegabilmente interrotto da incomprensibili scelte unilaterali aziendali, denunciano con forza che l’accessibilità alla sede di San Cono costituirà la vera emergenza a cui andranno incontro tutti i lavoratori che presteranno servizio nella suddetta sede, e a questo si aggiunge che la suddivisione di posti auto tra le due società non solo non aiuta la risoluzione dei problemi ma addirittura li aggrava. Le RSU e le Organizzazioni Sindacali rimangono fermamente contrarie (basta leggere i precedenti comunicati) a tale ipotesi e hanno espresso forte preoccupazione che tutto ciò alimenti divisioni e tensione tra i lavoratori TIM e TeleContactCenter (100% gruppo TIM).
Come è noto abbiamo coinvolto nella vicenda sia gli organi di vigilanza esterni (Spisal, VV.F, ITL ecc.… che le rappresentanze istituzionali (Comune e Prefettura) a sostegno della vertenza aperta. Le assemblee pubbliche di oggi sono il primo segnale che diamo alle aziende TIM e TeleContactCenter, ove non si trovi una degna soluzione alle problematiche esistenti siamo pronti ad altre forme di mobilitazioni anche estreme.