C’è agitazione nel mondo della scuola. Mentre professori e sindacati minacciano nuovi scioperi contro la riforma, molti studenti devono fare i conti con i problemi pratici di tutti i giorni, come quelli del trasporto. A tal proposito, sono pervenute a Il Quotidiano del Sud le lagnanze di alcuni genitori di studenti che frequentano scuole site in via Miceli. Le lamentele riguardano il disagio causato alle famiglie dalla non compatibilità delle corse degli autobus cittadini con gli orari scolastici. Secondo quanto riferito dal papà di un alunno, suo figlio e altri compagni residenti a Sant’ Eufemia, all’ uscita da scuola alle ore 14, non riescono a prendere il bus, perché l’ ultimo passa da via Miceli alle 13,40. Il punto è che, in base alla normativa vigente, le ore di lezione hanno una durata di sessanta minuti, non essendo possibile alcun tipo di frazionamento orario. E in alcuni giorni settimanali, quando si fanno sei ore di lezione, i ragazzi entrano a scuola alle 8 ed escono alle 14. Proprio in questi giorni si crea il disagio per molti genitori, che sono costretti a mobilitarsi da quartieri lontani per prelevare i propri figli, spesso in orario di lavoro. Le famiglie interessate al problema chiedono che gli orari dei pullman si adeguino maggiormente alle esigenze delle scuole.
Polemiche anche tra i docenti. Sono state segnalate ai sindacati situazioni riguardanti collaboratori di fiducia di dirigenti scolastici, che si sarebbero concessi parziali esoneri dall’ insegnamento, in modo arbitrario. Probabilmente, è stata mal interpretata la nota Miur del 2 settembre, che autorizza gli esoneri e i semiesoneri ai collaboratori dei dirigenti scolastici in tutti i casi previsti dal TU 297/2004. Cioè, nelle direzioni didattiche esoneri con almeno 80 classi; negli istituti comprensivi e nelle scuole secondarie di secondo grado esoneri con almeno 55 classi e semiesoneri con almeno 40 classi. Tuttavia, pare che anche scuole con meno di 40 classi abbiano concesso ai collaboratori semiesoneri , diciamo così, “abusivi”.
Secondo Nino Tindiglia, coordinatore regionale Gilda, “non è previsto da nessun regolamento che un collaboratore possa avere diritto alla riduzione dell’ orario d’ insegnamento, sia frontale che a disposizione, se non nei casi in cui è previsto l’ esonero o il semiesonero. La scuola che arbitrariamente decurti ore di lezione ai collaboratori dei presidi è passibile di denuncia alla Corte dei conti”.
Antonella Mongiardo