Davoli – La verità che non piace


Il Tar di Catanzaro, recentemente, si è pronunciato nel merito sul ricorso relativo alla gara per l’aggiudicazione delle aree demaniali marittime di Davoli, dichiarando illegittima la commissione.
Al riguardo, avevo chiesto quali erano state le motivazioni secondo cui il Sindaco
Papaleo si era limitato a nominare una nuova commissione solo per l’aggiudicazione dei due lotti oggetto di ricorsi e non per tutti, tenuto conto che la precedente commissione era stata dichiarata illegittima.

La richiesta è rimasta senza risposta, come senza risposta sono quasi tutte le istanze avanzate dalla Minoranza consiliare, comprese le interrogazioni. Tra l’altro, quando il Sindaco non ha convincenti controproposte da dare o non sa come controbattere, manda avanti e si trincera dietro il suo fedele gruppo “Impegno Comune”, messaggero solo di arroganti sproloqui sulla mia persona e incapace, però, di rispondere a tono alle istanze sempre oggettive e pertinenti l’attività amministrativa comunale.
Mi chiedo: è lecito o no dirimere i dubbi su un’attività che ha provocato una serie di ricorsi, peraltro vinti dai ricorrenti e costati alle casse comunali un sacco di quattrini?

I cittadini hanno o no il diritto di sapere con quali “sistemi” viene gestita la cosa pubblica e come vengono spesi i soldi che loro pagano per essere governati con trasparenza e legalità?
In tale contesto, aver formulato la proposta di riaprire il bando a tutti i lotti rientra nell’attività di controllo affidata alla Minoranza dalla legge, controllo senza il quale si amministrerebbe nell’opacità e nell’autoritarismo, in dispregio delle regole democratiche. Inoltre, mancherebbe il rispetto della corretta applicazione della legge 241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005) in tema di trasparenza, che impone a tutte le Pubbliche

Amministrazioni “la massima circolazione possibile delle informazioni tra il sistema amministrativo ed il mondo esterno favorendo il rapporto tra le pubbliche amministrazioni e i diritti dei cittadini”. Il Comune deve essere una casa di vetro!

Questa volta, il Sindaco (massimo responsabile dell’attività di indirizzo) non si trinceri dietro chicchessia, ma abbia l’onestà intellettuale di rispondere sull’argomento e di sanare in autotutela la questione, senza obiettare che la responsabilità della gestione relativa alle Commissioni di gara è di esclusiva competenza degli Uffici comunali, perché la legge gli impone di vigilare sulla loro attività e di intervenire nel caso si verifichino episodi poco chiari (art. 50, comma 2 del TUEL: “…e sovrintendono al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti.”). Inoltre, la nomina della nuova commissione, che sicuramente giudicherà con criteri di valutazione differenti rispetto alla prima, potenzialmente potrà generare altri ricorsi amministrativi?

Magari il sottoscritto non saprà “discettare sulle sentenze del Consiglio di Stato”, ma di sicuro è in grado di dare a qualcuno lezioni esemplari di legalità e di buon governo.
Ricordo, infine, che la Minoranza consiliare, in un’altra circostanza (5 marzo 2018), è intervenuta in un bando di gara (Codice Identificativo Gara: 7365629555) che presentava
“gravi vizi di legittimità sulla procedura di affidamento”, evitando al Comune, che in quel caso ha condiviso la proposta, sia la revoca del relativo finanziamento sia potenziali ricorsi amministrativi da parte dei partecipanti.
Tutto questo a beneficio della comunità tutta e di una limpida dialettica politica tra persone perbene.

Il Capo Gruppo
“Per il Futuro di Davoli” Antonio Corasaniti