L’Associazione siciliana “Naxos legge”, in una con l’Associazione “Delia” di Bova Marina, ha tenuto la sua prima incursione in Calabria, con un vivace e provocatorio convegno su una figura femminile di grande rilievo personale, culturale e politico, Maria Elia. Di origine torinese ma nata a Palermo, sposò il marchese calabrese De Seta, e tra i figli si ricorda il regista Vittorio; e, vedova, il principe Valerio Pignatelli. Le vicende personali di Maria s’intrecciano con tutta la storia e la cronaca della prima metà del Novecento, incontrando figure come Benito Mussolini, Michele Bianchi, Gabriele d’Annunzio, Corrado Alvaro, Filippo Tommaso Marinetti, Paolo Orsi, Emilia Zinzi… Con questi ultimi, riscoprì l’archeologia calabrese.
Donna di alto lignaggio e stile, non disdegnò mai il lavoro e l’amministrazione dei campi e beni, e la vita pratica; e aprì una scuola professionale per l’arte della seta.
Valerio era stato un avventuriero: “imperatore” in Messico, combattente in tutte le guerre italiane dal 1915, fascista fervente ma riottoso e indisciplinato, scrittore fantasioso. Maria e Valerio si sposano nel 1942. Mussolini affida ad entrambi una delicata missione: creare una rete di combattenti in caso di invasione del nemico angloamericano. È questa l’origine della realtà e del mito degli Ottantotto: l’editore Solfanelli di Chieti mi ha chiesto un libro su di loro, e aspettate che lo finisca ed esca.
Il convegno, dopo i saluti e presentazioni del sindaco Zavattieri, già assessore regionale, e di Giacomo Stellinano, Salvatore Dieni, Fulvia Toscano, Daniele Macris, si è svolto con relazioni, però intervallate da vivace dialogo, di Ulderico Nisticò e Natino Aloi, e della nipote di Maria, Francesca Simmons, che ha narrato molti aspetti umani della nonna, annunziando sorprese editoriali.
È venuta al volo, per caso, un’idea teatrale su queste vicende. E chissà che non riusciamo a metterla sul palcoscenico.
Ulderico Nisticò