Crimine di guerra in Libano


 Non lo ha detto uno qualsiasi per strada o in tv, ma il ministro Crosetto: le truppe dello Stato d’Israele hanno commesso CRIMINE DI GUERRA sparando addosso ai contingenti dell’Onu, e a quello italiano.

 E lo ha detto nelle debite forme, protestando ufficialmente con l’ambasciatore di Tel Aviv. E l’Italia ha affermato che “non prende ordini da Israele” e non ritirerà le sue truppe.

 È la prima volta che un governo occidentale e NATO e dell’Unione Europea assume una tale dura e secca posizione. E l’Italia agisce autonomamente, altro caso davvero eccezionale dal 1943.

 Ebbene, potrebbe essere un ottimo inizio per tutti: trattare lo Stato d’Israele come fosse lo Stato della Mongolia o dell’Equador o delle Figi; senza mitologie e ideologie e simpatie e antipatie, bensì imponendo a Tel Aviv gli stessi doveri degli altri Stati del mondo, e poi anche gli stessi diritti. E parlare dello Stato d’Israele, senza sinonimi: nemmeno “Israele” che è una parola usata in teologia cristiana e nella storiografia con tutt’altri significati; ed è meglio evitare equivoci e furbate.

 Vale anche per i Palestinesi, ovvio.

 Solo così la comunità internazionale – ammesso ne esista una – può imporre la pace.

Ulderico Nisticò