2,2 miliardi di euro. È l’impressionante giro d’affari generato dai videogiochi nel nostro Paese a cavallo tra il 2020 e il 2021. Nel corso dell’ultimo biennio il settore è cresciuto di più del 21% a livello economico e si stima che circa 17 milioni di italiani abbiano giocato almeno una partita online o offline. Ma quali sono le preferenze tra i gamers dello Stivale? E come si è evoluto e come si evolverà il comparto nei prossimi mesi? Proviamo a capirlo.
Senza ombra di dubbio il 2021 è stato l’anno dell’affermazione definitiva degli e-sports nel nostro Paese. Non soltanto i videogiochi competitivi hanno iniziato ad attirare milioni e milioni di appassionati, sia come giocatori che come semplici spettatori, ma alcuni gamer italiani si sono distinti per i risultati raggiunti a livello internazionale. Due nomi su tutti quelli del toscano Riccardo Romiti, laureatosi campione del Mondo di Starcraft II e quello di Valerio Gallo vincitore del titolo nelle prime storiche Olympic Virtual Series, create e promosse direttamente dal CIO in occasione delle Olimpiadi di Tokyo 2020, nella categoria MotorSport.
Anche quest’anno hanno riscosso un grandissimo successo le piattaforme casino in Italia, favorite dalle recenti innovazioni tecnologiche. Il live gaming che permette di sfidare avversari in carne e ossa grazie allo streaming si è affermato in poco tempo come una delle modalità di gioco preferite. Le stesse slot machine hanno cambiato passo e grazie ad ambientazioni 3D e grafiche sempre più curate e all’inserimento di mini giochi di abilità tra un tiro e l’altro hanno riscosso un successo crescente anche tra le generazioni più giovani, sempre più alla ricerca di giochi immersivi e in grado di garantire un alto tasso di coinvolgimento. Buoni i numeri anche di poker e blackjack, titoli che non sembrano passare mai di moda e che anche nelle ultime stagioni hanno coinvolto moltissimi appassionati.
Un trend destinato, secondo gli esperti, a crescere ancora. L’arrivo del 5G renderà il gaming ancora più diffuso, permettendo una qualità mai vista prima e risolvendo i problemi di connessione e le limitazioni che fin qui hanno frenato le potenzialità di alcuni settori. Si va quindi verso un’immersività ancora più pronunciata.
Per quanto riguarda le classifiche dei videogiochi preferiti in Italia sono 3 le categorie a farla da padrone: le simulazioni calcistiche, gli sparatutto multiplayer e i giochi di strategia. FIFA 22 rimane in vetta ai giochi più venduti dell’anno (in tutte le piattaforme), confermando la passione degli italiani per il pallone, reale o virtuale che sia. E a dare maggior spinta al comparto sono arrivate anche le stesse squadre di Serie A che hanno deciso di dar vita a vere e proprie leghe ufficiali per videogiocatori professionisti.
Notevole successo anche per gli sparatutto. Soprattutto in modalità multiplayer. Rainbow Six Siege, Call of Duty, Fair Cry mettono insieme ogni giorno decine e decine di giocatori, pronti a sfidarsi online in piccoli gruppi all’interno di open world sempre più sconfinati e curati in ogni minimo dettaglio.
Nel 2021 hanno mantenuto standard di pubblico importanti anche titoli come Hearthstone e League of Legends, due dei giochi con maggior seguito a livello globale. Insieme a Fortnite compongono la “triade” dei preferiti da chi ama usare strategia e idee per affrontare missioni di sopravvivenza o sfidare gli avversari sul tavolo da gioco.
Chiudiamo con quello che forse è il vero fenomeno del gaming italiano: il mobile gaming. Secondo le ultime analisi di settore il comparto dei giochi da smartphone vale quasi 2 miliardi di dollari nel nostro Paese e circa un gamer su 3 sceglie il telefono come piattaforma di gioco principale. Comodità, facilità di accesso e prestazioni di alto livello sono i segreti di un successo che sembra destinato a durare anche nei prossimi anni. Il 5G darà anche al comparto mobile una spinta decisiva, così come l’arrivo dei dispositivi per la realtà virtuale compatibili con gli smartphone e lo sbarco degli e-sports sui telefoni. La strada sembra ormai definitivamente tracciata.