Primo caso di recidiva del coronavirus in Giappone. Si tratta, per le autorità sanitarie di Osaka di una donna intorno ai 40 anni, risultata positiva al coronavirus per la seconda volta in un mese. È una guida turistica che aveva lavorato con dei visitatori provenienti da Wuhan ed era poi stata ricoverata perché contagiata. Il 6 febbraio era stata dimessa, ma negli ultimi giorni si è sentita di nuovo male e le è stato nuovamente riscontrato il virus.
Secondo l’ospedale, tra un ricovero e l’altro, era rimasta a casa e non è entrata in contatto con altre persone. Nel frattempo, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i governi di Giappone e Corea del Nord hanno ordinato la chiusura di tutte le scuole del Paese (elementari, medie e superiori) a partire da lunedì 2 marzo e per almeno due settimane, per impedire una diffusione a livelli allarmanti del coronavirus.
Il Premier nipponico Shinzo Abe ha comunicato la misura sottolineando che le prossime due settimane saranno cruciali nella lotta contro l’epidemia. La decisione del governo arriva dopo l’ultimo decesso (un uomo di circa 80 anni nella regione dell’Hokkaido), e i 15 nuovi casi, che hanno riguardato anche due alunni di scuola elementare.
L’Hokkaido è la zona dove si è registrato il maggior numero di infezioni in Giappone, fino ad oggi 54. Il provvedimento non riguarda gli asili nido.