Secondo l’Adnkronos il Governo, con nuovo Dpcm previsto tra il 7 e il 15 gennaio, dovrebbe ridisegnare la mappa colorata delle regioni, e quindi si tornerà alla colorazione e alla divisione in zone.
Una lenta decrescita della curva del contagio, ma con l’Rt in aumento e – nel primo bollettino del 2021 – il tasso di positività al 14,1%, ancora in crescita. Con questi dati una parte del Paese, allo scadere del decreto di Natale, il 6 gennaio, potrebbe finire nuovamente in zona rossa o arancione: a rischiare per ora sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l’ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt e che potrebbero essere collocate nella lista dei territori sottoposti a maggiori restrizioni.
Dopo il decreto, le regioni dovrebbero tornare nella fascia loro assegnata prima del lockdown natalizio, tutte gialle tranne l’Abruzzo che era arancione, ma l’andamento dei contagi complica la situazione. Per questo la prossima settimana si riunirà cabina di regia per il Monitoraggio regionale.
SCUOLE VERSO LA RIAPERTURA
Nel frattempo il governo sta lavorando al rientro in presenza nelle scuole che, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbero riaprire ovunque con il 50% di presenze massime consentite – almeno fino al 15 gennaio – dopo il lavoro svolto dalle varie prefetture nei tavoli di coordinamento scuola-trasporti.
STADI CHIUSI
Gli stadi rimarranno ancora chiusi, anche se si intravede uno spiraglio per la ripresa dello sci nella seconda metà di gennaio, dopo la richiesta delle Regioni di una riapertura degli impianti esclusivamente nelle zone gialle dal 18 del mese.
PISCINE E PALESTRE
Piscine, palestre, cinema e teatri resteranno chiusi. A riaprire, invece, potrebbero essere le strutture che ospitano mostre e musei con entrate contingentate.