Coronavirus, Brusaferro: “Quasi tutte le Regioni a rischio alto o moderato”


“La circolazione del virus è cresciuta in modo molto significativo in tutta Europa. Il nostro paese eccede la soglia prevista da dati. L’Italia è molto ricca di casi e la crescita è molto significativa superiore ai 100 casi per 100mila abitanti. Le terapie intensive e i ricoveri in area medica mostrano una curva che cresce rapidamente vicino a soglie critiche” ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa al ministero della Salute sull’analisi epidemiologica.

“La curva per la resilienza cioè l’impatto sui servizi sanitari sta crescendo e ci si avvicina a soglie di valori critici, in relazione al bisogno di rispondere ai bisogni di salute” ha sottolineato. “In alcune regioni si è superata la soglia critica per l’occupazione degli ospedali e c’è probabilita’ alta in tutta Italia di saturazione entro un mese per le terapie intensive. Quindi c’è l’allerta e non possiamo permetterci di prendere sotto gamba la situazione” “Paese a scenario 3” L’Italia “è un Paese a scenario 3”, ha spiegato. “Siamo a un Rt di 1.7, con un intervallo di confidenza di 1.5”.

Un Rt che “ha mostrato un rallentamento nella sua crescita ma per ridurre i casi dobbiamo portare l’Rt sotto 1”. Tutte le regioni sono sopra Rt 1, in alcuni casi a 2, ha detto Brusaferro. La maggior parte delle Regioni a rischio alto o moderato “Quasi tutte le regioni sono a rischio alto o moderato: ci troviamo oggi in una fase di mitigazione, ovvero una situazione in cui sono necessarie misure sociale per rallentare i contatti tra le persone e quindi la diffusione del virus. Le raccomandazioni sono sempre mascherina, distanziamento e igiene delle mani, che restano le misure principali”. 

“La trasmissibilità attuale mostra un certo rallentamento della curva, l’indice Rt cresce più lentamente, il che vuol dire che si riduce la crescita rapidissima dei casi. Ma non dimentichiamo che per ridurre il numero dei casi bisogna portare l’Rt sotto 1” ha ribadito Brusaferro. Età media in crescita, più casi tra over 70 “L’età mediana purtroppo e’ in leggera crescita, lentamente si avvicina verso i 50 anni. E parallelamente l’eta’ over 70 comincia ad avere un numero crescente di casi” ha precisato Brusaferro, ricordando che “l’attenzione particolare alle persone fragili e avanti negli anni è dovuta al fatto che una parte significativa delle complicanze più complesse e degli esiti purtroppo infausti toccano queste categorie”.

“Tutti i sistemi vanno bene ma la battaglia per riportare l’epidemia da ad una dimensione sostenibile passa soprattutto dai comportamenti quotidiani di ognuno: mascherine, igiene e distanze sono la chiave di lettura per riportare la curva a dimensione contenuta” ha precisato. “Violare le regole comporta la difficoltà di modellare la curva e la necessità di provvedimenti più restrittivi”. Locatelli:: ‘Rt stabile, c’è decelerazione’ ‘L’indice Rt appare stabile, quindi l’accelerazione marcata è venuta meno e c’è decelerazione, frutto delle misure poste in essere. Ciò va letto in modo positivo e ci auguriamo e ci aspettiamo con il trascorrere dei giorni che i dati possano ulteriormente migliorare’. Lo ha affermato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. Il vaccino Pfizer – ha aggiunto – “già nella fase preclinica aveva dato riscontri positivi in termini di immunità sterilizzante, che previene infezione, e l’immunità da malattia, cioè in termini di capacità di proteggere dalla malattia vera e propria”.

“C’è uno sforzo per cercare di dotare capillarmente il territorio nazionale di saturimetri, che devono diventare una sorta di secondo termometro per seguire il monitoraggio dei soggetti infettati che sono a domicilio e in questo contesto il ruolo dei medici di famiglia è fondamentale”, ha detto Locatelli, riferendo che ‘su richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza è stato appena finalizzato un documento di supporto per i medici di medicina generale che fornisce loro degli orientamenti, e ci sono delle riflessioni sull’opportunità di intraprendere particolari trattamenti farmacologici a seconda delle tipologie di pazienti’. Il documento “è al vaglio del ministro e verrà condiviso con la Fnomceo e interlocutori medici”.

‘La curva sta deflettendo perché sta aumentando meno delle scorse settimane, ma ci vuole prudenza- ha affermato il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza – Ancora si riesce a far fronte nelle terapie intensive anche se in due regioni c’è già sovraccarico. L’epidemia è generalizzata e quindi spostare i malati tra le regioni ora è piu difficile’. “Vanno computati anche i test antigenici oltre a quelli molecolari, per questo stiamo adattando le modalità di raccolta dati per non falsare il trend”, ha aggiunto Rezza.