Corigliano, Gagliato, la paleocrazia e la neofobia


 Paleocrazia è un mio neologismo, da crazia, che capite tutti, e palaiòs, che vuol dire vecchio; cioè “cu dassa a strata vecchia pe’ la nova, sapa chi dassa e non sapa chi trova”, proverbio calabrese che spiega come da qualche migliaio di anni in questa nostra amata terra di Calabria non cambi mai niente; e guai a proporre una qualsiasi novità; e qui scatta la neofobia, paura del nuovo.

 Ancora più grave, che il neofobico non dice mai di rifiutare il nuovo; afferma che c’è sempre un nuovo migliore del nuovo; e siccome migliore è comparativo, ogni migliore avrà sempre un migliore del migliore, e via con la vite senza fine delle utopie.

 Aggiungete il corollario che tutti, ma proprio tutti, vogliono accontentare tutti, e, se sindaci e politicanti in genere, non disturbare nessuno, a rischio di perdere i voti dei contadini che non esistono; non esistono, però votano.

 Fatte queste premesse, scopriamo che a Gagliato c’è chi si oppone alla Trasversale che aspettiamo da SESSANT’anni; e trova un TAR che, nel dubbio, sospende. Avrà persino ragione, il TAR, in un’Italia dove, direbbe Tacito, “corruptissima re publica, plurimae leges”; e c’è sempre una legge che contraddice un’altra legge… Dubito, per ragioni anagrafiche, che io potrò aspettare altri sessant’anni per passare sulla Trasversale.

 A Corigliano – Rossano… ma qui c’interessa Corigliano porto, dove un’importante ditta, la Baker Huges, voleva aprire un’importante azienda per assumere un’importante quantità di addetti. Dal poco che traspare, mi pare di aver capito che, a oggi, non se ne fa niente, perché la Baker Huges ha ritirato la proposta, dunque si è stancata del calabresissimo “poi vediamo”, che poi non vediamo mai; e di incontri, riunioni, opposizioni, parole al vento, interventi di dotti e politicanti… insomma, si “cojjiu a rama”, e se ne va ad investire altrove, dove spera di trovare un’accoglienza più fattiva e senza ostacoli e trappole: in calabrese “catriche”. E si porta via un investimento di SESSANTA milioni.

 Sessanta, come il numero degli anni della Trasversale. Me lo gioco al lotto?

 In una Calabria che è l’ultima d’Europa eccetera, è davvero un peccato che si perda del lavoro; e con esso l’indotto, quindi altro lavoro. Lavoro, non “posto”; e lavoro a Corigliano – Rossano, senza doverlo cercare altrove. E chi fa qualcosa?

 Non mi parlate degli intellettuali piagnisteo retribuito e cittadini onorari anche di Belforte, che non c’è da mezzo secolo, però la cittadinanza onoraria la concede lo stesso, segue cena. E la politica, dov’è la politica? Dove sono i deputati europei, i deputati e senatori nazionali, la Giunta e i consiglieri regionali… eccetera… dove sono? Perché non vanno tutti assieme a Corigliano – Rossano a vedere di salvare il lavoro? Con le buone o con le brutte, alla faccia di chi non vuole il progresso.

 E l’opinione pubblica, la gente, dov’è la mitica gente? Macché, sono tutti in preda a neofobia e paleocrazia. Niente, in Calabria ci vorrebbe l’imperatore giapponese Meji…

 …che fece, Meji? Beh, studiate, ogni tanto. Peccato che in Calabria non ne abbiamo come lui!

Ulderico Nisticò