Cordoglio a Soverato per la scomparsa di Don Ferruccio Apicella


“Oggi è una giornata triste per la nostra Città, per la perdita di una figura straordinaria che ha segnato profondamente la storia di Soverato: Don Ferruccio Apicella, uno dei primi Salesiani della nostra comunità”.

“Don Ferruccio è stato molto più di un sacerdote: è stato un educatore instancabile e un esempio di amore e dedizione verso il prossimo”.

“Ha dedicato la sua vita ai giovani, a costruire un senso di comunità e a diffondere i valori salesiani di solidarietà, fede e impegno”.

“A nome di tutta la cittadinanza, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia di Don Ferruccio e alla comunità salesiana di Soverato. Che il suo esempio ci ispiri a vivere con lo stesso spirito di amore e dedizione”.

“Riposa in pace, Don Ferruccio. Soverato ti sarà per sempre grata”. Lo scrive sui social il sindaco di Soverato, Daniele Vacca.


“La comunità di Soverato si stringe nel ricordo di Don Ferruccio Apicella, una figura che ha incarnato per anni lo spirito educativo e umano dei Salesiani”.

“ll suo impegno come sacerdote, direttore, docente, animatore e in molti altri ruoli all’interno della comunità salesiana ha lasciato un segno profondo non solo nelle aule della scuola, ma anche nei cuori di generazioni di ragazzi e famiglie che hanno trovato in lui una guida sicura”.

“Don Ferruccio sapeva unire alla sua missione educativa l’affetto e la premura di un vero padre spirituale. Come sacerdote salesiano, riusciva a coniugare il ruolo di educatore con quello di pastore, offrendo ai giovani non solo conoscenza, ma anche sostegno morale e umano, accompagnandoli nel loro percorso di crescita”.

“Don Ferruccio è stato un pilastro insostituibile dei Salesiani di Soverato, un baluardo educativo per la città. Nelle aule e nei cortili, sapeva trasmettere quei valori che hanno fatto grande la tradizione salesiana: solidarietà, impegno, rispetto reciproco e amore per il sapere. Ricordo con affetto i miei anni di scuola media sotto la sua guida. Insegnava lettere con una profondità che rifletteva il suo grande amore per la cultura classica, e riusciva a farci apprezzare la bellezza delle parole e delle storie antiche”.

“Ricordo anche la sua capacità di innovare. Tra le sue idee più coinvolgenti c’era il famoso “campionato a squadre” all’interno della classe, una gara a punti che ci teneva impegnati per tutto l’anno. I punti si guadagnavano non solo con i voti scolastici, ma anche con sfide sportive, quiz di cultura generale, lettura di libri, attività collettive e persino con il concorso per il presepe più bello, visitando le famiglie”.

“Era un modo di fare scuola che ci spingeva a crescere insieme, mettendo alla prova le nostre abilità in diversi ambiti, sempre con un sano spirito di competizione e divertimento. Negli anni ’80, quella competizione tra gruppi era un’innovazione educativa che univa l’utile al dilettevole, dimostrandoci che lo studio poteva essere qualcosa di dinamico, divertente e coinvolgente”.

“Don Ferruccio, con la sua visione e la sua umanità, ha saputo rendere quei momenti indimenticabili. La sua scomparsa lascia un grande vuoto, ma anche l’eredità di una vita spesa al servizio degli altri, in particolare dei giovani, nel segno della fede e dell’educazione”.

Fabio Guarna