“Quali sono le più pericolose insidie informatiche? Quando il cyberbullismo è considerato un reato? Quale ruolo hanno i social in questo fenomeno e in che modo scuola e famiglia possono collaborare per tutelare i giovani dalle trappole della rete?”.
Sono alcune delle domande che gli studenti hanno rivolto alla polizia postale, in occasione del convegno interregionale “I ragazzi e la rete”, promosso dalla società Editrice Sud, sul tema dell’uso consapevole della rete internet, al quale hanno preso parte anche alcune scuole di Lamezia.
Ospite d’onore Marcello La Bella, primo dirigente della Polizia di Stato presso il compartimento Polizia Postale e delle comunicazioni “Giovanni Paolo II”, di Capo d’Orlando, in collegamento con l’istituto tecnico economico “De Fazio” di Lamezia Terme, il comprensivo l’IC “S. Francesco di Paola” di Palmi, e l’istituto superiore “Erodoto” di Thuri di Cassano Ionio. L’evento, organizzato in collaborazione con la prefettura e la questura di Messina, è stato moderato dalla giornalista Natalia La Rosa.
In apertura del webinar, dopo i saluti del presidente Lino Morgante e dei dirigenti scolastici Rita Traiani, Ferdinando Rotolo, Simona Blandino e Anna Liporace, sono intervenuti La Bella e i garanti Costantino ed Emanuele. Quindi, la parola è passata ai ragazzi, che sono stati introdotti dalle rispettive referenti, tra cui anche la professoressa Patrizia Calidonna, di Lamezia Terme.
Numerose e interessanti le domande poste dagli studenti delle scuole partecipanti. “Cosa può fare una vittima di bullismo, oltre a denunciare, per difendersi concretamente da chi la attacca nascondendosi dietro l’anonimato”, ha chiesto uno studente del De Fazio di Lamezia Terme.
“Qual è il confine tra un brutto scherzo e un vero episodio di bullismo e se un mio amico mi confidasse di essere vittima di cyberbullismo pregandomi di mantenere il segreto, come potrei aiutarlo senza rischiare di essere considerato un traditore?”, hanno chiesto alcuni studenti dell’IC “San Francesco” di Palmi?
Il Dirigente La Bella ha risposto poi a vari quesiti posti dagli allievi delle varie scuole, ricordando ai ragazzi che “in rete vi sono pericoli reali e nient’affatto virtuali”.
Simona Blandino, dirigente dell’Ite De Fazio di Lamezia, ha sottolineato che “tali incontri possono essere occasioni di crescita anche per le famiglie, nelle quali spesso i genitori sottovalutano i rischi che i loro figli corrono navigando in rete”. Blandino, anche come mamma, ha affermato di sentire “quanto sia difficile per la scuola intervenire da sola, laddove vi siano situazioni familiari complicate”.
Ferdinando Rotolo, dirigente scolastico dell’IC San Francesco ha spiegato che: “la rete offre tante opportunità ai ragazzi, perché è ricca di percorsi da offrire; tuttavia – ha rimarcato- questi percorsi possono presentare anche delle insidie e bisogna che la scuola, insieme ad altri soggetti, come la Polizia Postale, fornisca agli allievi gli strumenti per discernere gli eventuali pericoli. Inoltre- ha aggiunto – tali occasioni d’incontro offrono ai giovani la possibilità di conoscere il mondo della comunicazione e dei media, che è e sarà sempre più importante nel futuro”.
Le istituzioni, dunque, sono in prima linea nella lotta contro i pericoli di internet, in particolare contro la dipendenza dai social e il cyberbullismo. Le scuole, in primis, dedicano molta attenzione a questa delicata problematica, che interessa da vicino alunni e famiglie e che, di recente, è stata anche al centro dell’attenzione del parlamento. La legge L. 71 del 2017, infatti, si pone l’obiettivo di prevenire e contrastare il cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni. In base ai nuovi orientamenti, ogni istituzione scolastica deve individuare un referente al cyberbullismo, per coordinare le iniziative che la scuola intende attuare nell’ambito della prevenzione. Tra queste, è importante prevedere momenti di educazione rivolti ai minorenni sull’uso consapevole della rete internet e sui diritti e doveri connessi alle tecnologie informatiche. Già da anni, Lamezia è attiva in tal senso, grazie alla collaborazione tra scuole, associazioni di volontariato e forze dell’ordine.
“In riga su internet. Una regola salva una vita”. Si chiamava così la campagna promossa tempo fa dall’Associazione Meter onlus, di don Fortunato di Noto”. L’ obiettivo era sensibilizzare ad un corretto uso di internet i ragazzi delle scuole, specialmente i “mobile boom”, cioè i più piccini, quelli cresciuti con il tablet in mano. Nell’ambito del Safer Internet Day, la Polizia Postale e delle comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, organizzò in numerose scuole italiane degli incontri sul tema della sicurezza informatica. Nella provincia di Catanzaro fu scelto come sede del workshop l’istituto di Istruzione superiore “Leonardo Da Vinci”, diretto dalla Ds pro tempore Patrizia Costanzo. Il progetto, intitolato “Una vita da social”, si poneva l’obiettivo di insegnare ai ragazzi come sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza incorrere nei rischi connessi all’adescamento, cyberbullismo e violazione della privacy, evitando comportamenti scorretti per sé e per gli altri.
Antonella Mongiardo