Conurbazione di Cosenza, e conurbazioni in Calabria


  Se tutto va come deve, nel 2027 nascerà il Comune unico Cosenza – Rende – Castrolibero. Comune unico, non mettere assieme servizi e roba simile: unico come è successo, ormai decenni fa, a Lamezia con Nicastro, Sambiase, S. Eufemia; e più recentemente con Casali del Mango e Corigliano – Rossano. In una Calabria che, con i suoi 1.800.000 abitanti (in realtà di meno), conta 404 Comuni, la maggior parte dei quali di poche anime.

 Poche anime all’anagrafe, spesso ancora più poche nella realtà. È ora di affrontare seriamente il problema. Offro i seguenti punti di riflessione.

1. Almeno due terzi dei Comuni non risalgono ai tempi del nonno di re Italo o alla favolistica Magna Grecia come s’inventano i dotti della domenica, ma solo al 1807 o al 1811, sotto l’occupazione dei Napoleonidi.

2. Come disse Cesare, “Preferisco essere il primo in un villaggio che in secondo a Roma”: ovvero, 404 Comuni sono anche 404 sindaci, e annessi; ebbene, ne possiamo benissimo fare a meno.

3. Non è solo risparmio di soldi; è che sindaci e annessi di piccolissimi Comuni non sono in grado di reggere alle esigenze del 2024. Esempio: non spendono i fondi europei e nazionali.

4. I 404 Comuni hanno spesso pochi abitanti e vasti territori. Divertitevi a consultare una mappa, e trovate, per esempio, che la Razzona è di Cardinale, Chiaravalle, Argusto; risultato, la Razzona, bene storico, giace nell’abbandono.

5. Al contrario, ci sono Comuni importanti con microscopici territori: Soverato, 7 kmq; Tropea, la metà.

6. Le conurbazioni sono già avvenute per i fatti e la natura delle cose. Provate a distinguere dove finisce Soverato e dove inizia Satriano.

7. A proposito: vi ricordate le innumerevoli cene e riunioni di Mancini e Drosi per conurbare, con risultato sotto zero?

8. Le conurbazioni sono faccende serie e concrete, da studiare con competenza, e con la finalità di un’intelligente utilizzazione del territorio.

9. Le identità culturali, se ci sono, non hanno bisogno di sindaco; se non ci sono, non c’è un ufficio burocratico che le crei.

10. I nomi… vedi più avanti. Ma i nomi sono l’ultimo dei problemi, e nomina non sunt consequentia rerum.

 Le mie proposte concrete… Le mie proposte, che nascono dalla conoscenza storica e attuale della Calabria vera, le posso esibire, però previa una bella letterina ufficiale della Regione, con protocollo e raccomandata r.r. Altrimenti, non avete idea quanti avventurieri spunterebbero, a cose fatte, con “Ma io l’ho sempre detto molto prima di te”.

Ulderico Nisticò