Contaminazione di scienza e spettacolo a teatro di Soverato


 Grande idea, quella di Nicola Lombardo. Chi l’ha detto, infatti, che la scienza debba essere per forza seriosa e noiosa? La Gaia Scienza, diceva Nietzsche! E invece può divenire un prodigio di divulgazione per un pubblico numeroso e perciò variegato; e di curioso divertimento.

 Non lo sapevamo che dentro il naso ci sono cellule di ogni forma e colore, e che quello che a noi spesso appare informe e disgustoso muco, ha invece l’aspetto di bei fiori! Ce lo ha spiegato brillantemente Matteo Gelardi, con quella capacità di convincere che possiedono solo i veri competenti di una materia.

 E questo microcosmo, ha aggiunto da genuino mattatore del palcoscenico, Fabio Peri, è lo stesso del macrocosmo, molto più che macro… se, ha celiato, una telefonata alla più vicina galassia arriverebbe dopo due milioni di anni, e altri due per la risposta! Eppure queste lontanissime galassie, di miliardi di stelle, hanno una loro forma estetica di sublime bellezza.

 C’è da ricordare Kant, il quale afferma, con stringente logica, che il giudizio estetico diventa giudizio teleologico, quindi della finalità e della funzionalità. Il bello è dunque dinamico; e una cosa è bella perché è vitale.

 E cosa c’è più coinvolgente, per concludere, di una sfilata di graziose dame in eleganti e composti abiti da sera? Ce l’ha regalata Giovanna Gelardi, con una finestra sull’arcano mondo del “fashion”.