Appello ai parlamentari per aiutare le famiglie in difficoltà. Stop alle bollette dell’energia elettrica, gas, TaRi ed acqua.
Mentre le Autorità impongono di rimanere in casa per limitare le occasioni di contagio, tanto da prevedere durissime sanzioni, le bollette continuano ad arrivare a casa di milioni di consumatori.
Bollette destinate a lievitare visto che, complice la “reclusione” forzata, i consumi crescono a ritmo vertiginoso.
In questi giorni ci giungono numerose segnalazioni da parte di consumatori allarmati per l’arrivo di bollette e preoccupati per le possibili ripercussioni – si legge in una nota del Codacons – in caso di omesso pagamento.
I media diffondono notizie rassicuranti su una “sospensione” delle bollette e dei distacchi. Ma, purtroppo, non è così.
Le misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza non hanno sospeso le bollette su tutto il territorio nazionale.
Il Decreto “Cura Italia”, infatti, emanato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia da Covid-19, non prevede alcun blocco delle bollette dell’energia, del gas, della TaRi e dell’acqua.
La sospensione riguarda soltanto la ex “zona rossa” ed è stata disposta, salvo auspicate proroghe, fino al prossimo 30 aprile.
Per cui nonostante l’intero paese sia stato definito “zona protetta”, le attenzioni si sono limitate alle aree duramente colpite della Lombardia e del Veneto.
Per correttezza dev’essere evidenziato come l’Arera abbia stabilito che le procedure di sospensione per morosità delle forniture di energia, gas ed acqua, siano posticipate al 3 aprile; solo dopo tale data potrà partire una nuova procedura di sospensione.
Poiché la “pandemia” non sta causando solo una drammatica crisi sanitaria, ma sta mettendo in ginocchio l’intero paese anche dal punto di vista economico, il Codacons chiede al Governo di disporre la sospensione delle bollette di energia, gas, TaRi e Acqua, per tutto il paese, almeno fino al 30 settembre, con obbligo di rateizzazione automatica degli importi per il successivo pagamento.
Tantissimi sono i lavoratori autonomi che hanno dovuto limitare o, peggio, interrompere la propria attività, cosi come innumerevoli sono le realtà che hanno dovuto abbassare le saracinesche, per non parlare dei precari, spesso senza alcuna tutela.
Anche per questi motivi chiediamo al Governo un gesto finalizzato a garantire, in un momento triste, servizi primari essenziali.
E’ impensabile che si chieda di pagare le utenze a chi è costretto a restare in casa per collaborare alla riduzione del pericolo.
Ai parlamentari il Codacons chiede di far sentire la propria voce per porre fine alle assurde discriminazioni tra zone del paese.
Il problema, purtroppo, colpisce tutti. Mentre noi facciamo incredibili differenze tra “zona rossa” e “zona protetta”, questo virus non conosce frontiere e colpisce tutti allo stesso modo.
Il paradosso, poi, si verifica per le piccole realtà imprenditoriali – sostiene Francesco Di Lieto – chiuse per disposizioni normative, ma che devono comunque pagare non il consumo che, essendo abbassate le saracinesche, sarà inesistente, ma gli elevatissimi costi fissi…anche la beffa.
Un appello, infine, ai Governatori: In mancanza di un provvedimento nazionale – conclude Di Lieto – si facciano promotori di una sospensione generalizzata di tutte le richieste afferenti i tributi locali, quale segnale di sostegno e vicinanza verso i Cittadini in difficoltà.
In un momento così delicato sarebbe auspicabile che le istituzioni, tutte, facciano sentire la vicinanza alla popolazione, prima che la situazione finisca per divenire esplosiva.