Codacons: La Regione riapre, la realtà richiude


Con Ordinanza nr. 40 del 6 maggio 2020 la Regione Calabria ha fornito “Disposizioni relative alle prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture pubbliche”.
Pertanto da ‪lunedì prossimo saranno “garantite le prestazioni specialistiche ambulatoriali presso le Strutture pubbliche territoriali, che siano in grado di implementare le misure previste nell’allegato 1” della citata Ordinanza.

E qui viene il bello.
Per le condizioni in cui versano le strutture sul nostro territorio – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – l’Ordinanza rischia di rimanere una mera dichiarazione d’intenti.
Ed infatti, scorrendo l’allegato 1, sul territorio di competenza dell’ASP di Catanzaro, ad esempio, le strutture presentano le una serie di criticità che, nei fatti, finiranno per impedire che lunedì possano essere garantiti servizi essenziali all’utenza.

NON APRITE QUEGLI AMBULATORI.
Non risulta, infatti, effettuata una “straordinaria preliminare e periodica degli ambienti da utilizzare per l’erogazione della prestazione”;
E’ impossibile garantire il distanziamento interpersonale nelle sale d’attesa con una “disponibilità di almeno 10 mq a persona”;
Non ci sono pannelli in plexiglass ovvero altro materiale capace di fungere da barriere fisiche nelle aree di ricevimento, per limitare il contatto ravvicinato tra il personale addetto al triage e i pazienti;
Dulcis in fundo, non sono stati forniti i dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti e visiere) e agenti di sanificazione per il personale e non ci sono disinfettanti per l’utenza.
E tanto nonostante le dichiarazioni pubbliche rese dal vice Ministro Sileri che ha rassicurato come la Protezione civile sia stata “rifornita di tutto”.

LA DIFFIDA.
Per questi motivi il Codacons ha già notificato una diffida a garantire il rispetto della Ordinanza nr. 40 e, pertanto, le prestazioni in favore dell’utenza.
Poiché l’Ordinanza della Regione – prosegue Di Lieto – prevede che siano le “Aziende del SSR” i soggetti che “adottano i necessari provvedimenti affinché le misure previste nell’allegato 1, possano essere adeguatamente osservate prima dell’avvio delle prestazioni”, abbiamo diffidato l’ASP a porre rimedio alle gravi lacune che ad oggi impediscono di garantire le prestazioni specialistiche ambulatoriali presso le Strutture pubbliche territoriali.
E tanto al fine di garantire il rispetto del provvedimento regionale ma, soprattutto, i servizi essenziali per i cittadini secondo standard di qualità.
Altrimenti una riapertura senza il rispetto delle misure imposte dalla Regione si trasformerebbe per un assurdo rischio per i Cittadini.

Il Codacons ha evidenziato nella diffida – indirizzata anche alla Regione, al Prefetto ed al Commissario Cotticelli – che laddove l’ASP ometta di provvedere “immediatamente e comunque prima della data dell’‪11 maggio 2020‬” al rispetto della Ordinanza nr. 40, verrà negato un servizio essenziale alla popolazione ovvero la si esporrà ai rischi che hanno determinato il provvedimento regionale.
In quel caso – conclude la nota del Codacons – sarà richiesto all’Autorità Giudiziaria di procedere per il reato di interruzione di pubblico servizio.