“Pronti ad agire per chiedere i danni”.
«È in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». L’art. 1 dell’ultimo provvedimento del governo sembrava estremamente chiaro.
A partire dal 4 maggio, studenti e lavoratori potranno, finalmente, rientrare a casa.
Un sospiro di sollievo per molti, rimasti bloccati, lontani dalla propria famiglia.
Infatti con università, uffici e fabbriche chiuse, chi ha scrupolosamente rispettato le regole si è ritrovato in serie difficoltà.
Ovviamente avevamo chiesto delle precauzioni – spiegano dal Codacons – come monitorare i flussi ed eseguire tamponi a tutti coloro che faranno rientro.
Ma ciò che conta è che dal 4 maggio si poteva, finalmente, rientrare.
E così in tanti hanno provveduto a prenotare il viaggio.
Ma oggi arriva la doccia fredda. Il presidente Santelli ha appena dichiarato alla stampa: “Firmerò una ordinanza in cui vieterò di rientrare a chi proviene da altre Regioni”.
Una disparità assurda con i “fuorisede” di altre regioni.
È evidente che laddove sarà emanato un provvedimento che impedirà ai Calabresi di rientrare, qualcuno dovrà risarcir loro i danni – sostiene Francesco Di Lieto.
Non si può giocare con le persone, magari per piccole contrapposizione personali.
Assistiamo, infatti, ad una serie impressionante di provvedimenti, spesso tra di loro contraddittori, che finiscono per disorientare i cittadini.
Regioni contro il Governo, Sindaci contro le Regioni, un vero e proprio teatrino dell’assurdo.
Specie se pensiamo che in Calabria ci si può tranquillamente spostare per andare a controllare la barca – non certo una priorità – ma non si può tornare a casa.
Laddove questa notte, perché curiosamente i provvedimenti vengono assunti al calar delle tenebre – conclude Di Lieto – sarà effettivamente impedito a coloro che hanno già prenotato il rientro, di rientrare, allora la Regione dovrà rimborsare integralmente i biglietti e risarcire i danni prodotti.