A Catanzaro tariffe idriche maggiorate per 10 milioni di euro.
Apprendiamo che la Regione Calabria ha deciso di finanziare un progetto per riqualificare l’acquedotto Abatemarco e che a beneficiarne saranno diversi comuni della provincia di Cosenza nonché la stessa città dei Bruzi.
Questo progetto, che costerà a tutti i Calabresi ben 20 milioni di euro, prevede anche l’installazione di nuovi contatori che consentiranno la fatturazione direttamente a Sorical.
Sul punto registriamo la fiera opposizione del sindaco della città capoluogo di regione che, “destatosi da un atavico letargo”, insorge contro un uso disinvolto delle risorse pubbliche.
Sergio Abramo si ritiene “snobbato” dalla regione – afferma Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – tanto da invocare una guerra santa per l’acqua.
Il primo cittadino auspica, infatti, una “battaglia che debba accomunare tutte le forze politiche locali”.
I problemi, secondo Abramo, sono legati ad una lotta di campanile oppure esistono problematiche che dovrebbero essere pienamente a conoscenza di chi amministra il capoluogo di regione?
Forse la politica dovrebbe occuparsi di altro; magari di spiegare ai cittadini le gravi problematiche connesse alla gestione di un bene indispensabile e cioè l’acqua.
Ma su questo Abramo tace.
Eppure chi meglio di lui potrebbe illuminarci sulle vicende che hanno spinto la Regione ad affidare la gestione degli acquedotti a Sorical, società partecipata dalla multinazionale francese Veolia.
E chi meglio di Abramo potrà ricordare come il motivo del ricorso ai privati sia stato, principalmente, la loro “presunta” disponibilità finanziaria.
Tuttavia oggi apprendiamo che l’investimento per Abatemarco, lo paga la Regione – incalza Di Lieto – e non il privato !
Ma c’è di più, e Abramo dovrebbe saperlo, visto che è stato presidente di Sorical.
Ci sono oltre 24 milioni di euro concessi da Regione a Sorical, quale anticipazione per la realizzazione di ulteriori investimenti.
In sostanza sono stati i calabresi a finanziare il privato !
Ma su questo la politica nostrana tace.
Ed ancora, sempre a proposito di investimenti, Abramo dovrebbe ricordare, proprio nella sua veste di ex presidente di Sorical, gli importi per investimenti fatti pesare nella tariffa applicata ai comuni e pagata, ovviamente, dai cittadini.
Il sindaco avrà senz’altro letto, con la consueta attenzione, la Convenzione di affidamento degli acquedotti regionali a Sorical – prosegue Di Lieto.
In quella convenzione è stabilito che gli investimenti a carico del privato (Veolia) dovevano essere di oltre 200 milioni di euro e saprà – altrimenti gli rinfreschiamo la memoria – la somma che Veolia ha effettivamente “sborsato” per realizzare gli investimenti negli acquedotti regionali.
Ed allora, gli investimenti fatti pesare in tariffa, dal 2006 al 2010, sono stati di 123.817.000 euro e quelli realizzati, dal 2006 al 2009, 54.948.000 euro.
Nonostante questa imbarazzante differenza, che comunque è pesata sulle tasche dei calabresi, non ricordiamo nessuna indignazione.
Ma, a proposito delle tariffe idriche applicate ai comuni, il sindaco dovrebbe chiedersi se siano legittime. Visto che ha pagato – anzi ha fatto pagare ai Catanzaresi – senza batter ciglio, tutte le pretese di Sorical.
Il sindaco dovrebbe chiedersi se nella determinazione delle tariffe siano state rispettate le norme vigenti. Di certo sarà a conoscenza della decisione di un “giudice di periferia”, la Corte Costituzionale, che ha ribadito che gli adeguamenti delle tariffe SONO COMPETENZA ESCLUSIVA DELLO STATO e che tale attività è preclusa alle Regioni e sarà a conoscenza che gli adeguamenti ai comuni erano stati determinati dalla Regione o, addirittura, da Sorical, determinando tariffe maggiori a quelle stabilite applicando le disposizioni cogenti.
Ma, evidentemente, le sentenze della Consulta non producono effetti in Calabria. Anche loro si fermano ad Eboli.
Tuttavia a qualche Catanzarese potrebbe interessare sapere a quanto ammonta la differenza tra l’importo fatturato al Comune e quello che avrebbe dovuto essere fatturato, se fosse stata applicata la normativa vigente.
Ebbene questa cifra è di oltre 10 milioni di euro !
Sul punto l’Abramo “furioso” tace.
Tanto pagano i Cittadini.
Così come tace sulla qualità dell’acqua a Catanzaro.
Ed ecco la provocazione.
Il Codacons invita Abramo ad agire in giudizio per il ricalcolo delle tariffe idriche.
Ed al fine di dimostrare il danno subito dai Catanzaresi chiede che il comune voglia fornire copia delle fatture pagate a Sorical, comprensive dei conguagli.
Saremo al suo fianco in maniera incondizionata – conclude Di Lieto – perché solo così potrà dimostrare di avere a cuore l’interesse dei Cittadini, non solo di Catanzaro ma di tutti i Calabresi.
In fondo l’ex presidente di Sorical sa bene che le tariffe richieste ai Calabresi sono illegittime.