La S.A.TE.CA. comunica che per decisione dei Sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese si è decretata la fine della attività termale delle Terme Luigiane.
Con un inaudito sopruso – che sarà certamente perseguito dalle autorità giudiziarie competenti – si è proceduto oggi allo spoglio violento di beni detenuti da S.A.TE.CA. e riconosciuti come indispensabili per svolgere attività di servizio termale, con ciò perpetrando reati in flagranza ed al cospetto delle forze dell’ordine.
E ciò senza che le Amministrazioni procedenti, nonostante le esplicite richieste rivolte loro, abbiano potuto esibire un qualsiasi titolo esecutivo, ordinanza, provvedimento, convalida, o qualsiasi atto abilitante il rilascio e lo spoglio violento.
Dipendenti e cittadini intervenuti a difesa dei loro diritti e di quelli dell’azienda che da quasi 100 anni assicura il loro lavoro, hanno subito una vera e propria carica da parte della polizia municipale.
A questo punto ci sichiede: ‘è così che si tutelano gli interessi di una comunità che ora rimarrà senza servizio e senza lavoro? Potranno i Comuni – quello di Acquappesa come è noto in predissesto – assicurare di che vivere alle oltre 250 famiglie di dipendenti?’
Il tempo – e la Giustizia – stabiliranno chi in questa vicenda è stato dalla parte della ragione e chi del torto, ma la gestione della cosa pubblica dovrebbe rispondere ad altri canoni e non a pulsioni di odio immotivato.
Nel frattempo continuiamo a chiederci infine: ‘la Regione titolare delle acque, esiste ancora in Calabria?’