Le vittorie, si sa, a taluni recano gioie a talaltri mal di pancia peggio delle sconfitte. Lo scrive Antonio Chiefalo, coordinatore provinciale della Lega per Salvini Premier, Catanzaro.
Ogni riferimento non è casuale. Le competizioni regionali calabre sono di là da venire eppure i colonnelli forzisti smaniano per assicurarsi una primazia che non ha ragione tuonando l’insindacabilità di una scelta del candidato alla carica di Presidente che, a loro dire, dovrà essere indicata solo da Forza Italia e… zitti tutti.
Ma la mano sul fuoco nessuno può metterla e d’altro canto pochi giorni addietro il nostro Onorevole Crippa a Crotone evidenziava che l’ambizione è proprio quella di un candidato leghista al governo della nostra Regione.
Forza Italia, prosegue la nota, esige stare in proscenio da sola, con Lega e altri a rimorchio. Comprensibile ma, ove il Carroccio fosse posposto proprio ai berlusconiani, perderebbe l’appeal sinora guadagnato dimostrandosi inautonomo e addirittura subalterno a figure oggi impopolari, con prevedibili conseguenze sul piano della credibilità e dei consensi faticosamente conseguiti.
Le recenti parole di Tallini risuonano come urla di preoccupazione e fame d’aria ma la Lega non è una terapia antidolorifica né una bombola d’ossigeno utili a lenire le indisposizioni di chicchessia. E poi significativo che asfittica implicitamente si protesti Forza Italia e non anche l’ottimo Fratelli d’Italia il quale, viceversa, sempre più va intercettando sintonie con la Lega.
Forza Italia con Tallini, a proposito del recente successo elettorale leghista in Abruzzo, parla di diversità tra quest’ultima e la Calabria. Sarà, ma una contraddizione emerge in modo prepotente: se Calabria è altro rispetto alle altre regioni perché dovremmo pedissequamente calare, nella medesima, esperienze fatte altrove? Allora la stessa cantilena “solo uniti si vince” è revocata in dubbio dallo stesso Tallini e semmai, diversamente, ogni regione dovrà trovare il proprio peculiare accomodamento ed utile equilibrio che non obbligatoriamente veda sottobraccio Lega e Forza Italia.
Così come strumentale e non più credibile, sottolinea Chiefalo, è l’affermazione sempre dell’onorevole Tallini a termini della quale in Calabria la Lega stenti a causa della sua radice antimeridionalista… Una storia alla quale neanche egli crede ma che tira ugualmente fuori forse perché a corto di argomenti. E’ singolare e ancora una volta contraddittorio che lo stesso esponente forzista dica ciò non solo mentre configura una coalizione proprio con Lega ma anche quando, solo venti mesi fa, la sua Forza Italia, in occasione delle elezioni amministrative di Catanzaro, ebbe ad ospitare nella propria lista due candidati dichiaratamente salviniani… Non si dica che Forza Italia strizzi l’occhio agli antimeridionalisti… Non crede onorevole Tallini?
Lo stesso esprime poi la percezione di una classe dirigente leghista “acerba”. Ebbene, a parte l’inutilità e gratuità dell’inciso, sul punto, per dubitare dell’asserto, è sufficiente osservare che se “esperienza” equivale e far politica come è stata declinata nei nostri territori negli ultimi decenni -cagionando un ritardi siderali rispetto al resto del mondo le cui colpe hanno precisi nomi e cognomi- beh… allora meglio la freschezza di chi rappresenti in loco un partito -la Lega- che altrove governa comuni, provincie e regioni da oltre trent’anni con ottimi risultati, invece di preferire la consunzione di chi oggi rappresenta Forza Italia attraverso la voce di “esperti” ormai definitivamente usurati, ossidati e senza più idee o visione. Per non parlare dei vivai, costruiti e alimentati a pane e nomenklatura nostrana, dai quali vengono fuori giovanotti in calzoncini corti e pensieri superati da millenni ai quali è promesso lo scettro per testamento e non per vero confronto politico e misurazione delle capacità. Alla faccia del merito e della competenza…
Allora, conclude Chiefalo, credo sia il caso di condividere almeno una base sostanziale: occorre un cambio di passo. Tranciante con il passato. Sarà d’accordo Forza Italia? O insisterà nella spasmodica ricerca di vie per formare macedonie e condomini utili solo ad accontentare frequentatori delle segreterie politiche? Tallini vede un centrodestra formato da tutte le forze di area. Ma si è accorto di cosa stia accadendo a partire dallo scorso 4 marzo? O crede ancora di poter determinare a proprio piacimento lo scacchiere provinciale e regionale? Riuscirà Forza Italia calabra ad essere finalmente libera di concorrere al conseguimento di una centralità per l’elettore relegando a servente l’eletto o il candidato?
Venga ciò che dovrà venire ma la Lega, onorevole Tallini, è diversa. Comunque.