Ampliata la dotazione del laboratorio biotecnologico grazie a un progetto finanziato con fondi europei.
L’Istituto di Istruzione Superiore “Enzo Ferrari” di Chiaravalle Centrale ha colto al volo l’opportunità offerta dal Pon Fesr 10.8.1 B2 per la realizzazione di laboratori professionali in chiave digitale. L’Istituto, infatti, ottimamente guidato dal dirigente scolastico Saverio Candelieri, ha da poco concluso il modulo “Analisi alimentari e ambientali con cromatografo a scambio ionico” all’interno del progetto “Bio-ambientiamoci”.
Grazie al progetto, finanziato con fondi europei, è stata ampliata la dotazione strumentale del laboratorio biotecnologico dell’articolazione “Biotecnologie sanitarie” dell’ITT ora dotato di un cromatografo ionico ed un titolatore automatico, entrambi gestiti da software specifici e collegabili alla Lim. La progettista, la docente di chimica analitica e organica, Aurora Calabretta, in continuità con quanto avviato dalla docente Rosalba Posca, è “orgogliosa che la scuola sia ora dotata di due strumenti analitici che permetteranno di innalzare la qualità dell’offerta formativa e di dare una formazione più completa agli allievi”.
I cromatografi sono tra gli strumenti più usati nei laboratori di analisi: nello specifico, il cromatografo ionico è uno strumento che permette di analizzare gli ioni presenti in matrici alimentari e ambientali, come ad esempio gli ioni presenti nelle acque. È un tipo di cromatografo tecnologicamente attuale che ormai si trova in tutti i laboratori, pubblici e privati. “Proprio lo stesso modello è presente in una famosa ditta calabrese che produce acqua minerale, a conferma della qualità del cromatografo acquistato” afferma la professoressa Calabretta. Inoltre, l’acquisto anche di un titolatore automatico, come strumento complementare, permette di effettuare varie analisi alimentari: il contenuto di vitamina C nelle arance, l’anidride solforosa nel vino, l’acidità dell’olio. Si tratta di analisi importanti anche per prodotti alimentari tipici calabresi.
La scelta della tipologia degli strumenti non è stata infatti casuale: una delle finalità del progetto è quella di innalzare il livello delle competenze degli alunni del Ferrari, garantendo loro una formazione competitiva e aumentando la probabilità di occupabilità nel proprio territorio. Le apparecchiature, tecnologicamente avanzate, favoriranno sicuramente l’integrazione della scuola con il territorio e il sistema produttivo locale oltre che nazionale. Oltre che per gli alunni dell’ITT, gli strumenti saranno a disposizione anche degli alunni del Liceo e dell’IPSASR.
“Il progetto è stato impegnativo – sottolinea ancora la professoressa Calabretta – e, sempre più consapevole che la collaborazione sia uno dei fattori vincenti in una scuola, devo ringraziare i colleghi che mi hanno supportata durante le varie fasi: innanzitutto il professore Giovanni Clasadonte (co-progettista di “Bio-ambientiamoci”), ma anche i professori Marcello Bitonte, Maria Umbrello e Pietro Sinopoli. Alla fase finale del progetto ha partecipato anche la professoressa Teresa Danti, i.t.p. di Chimica, nel ruolo di collaudatrice”. “Muovendosi nella direzione che dà una preparazione al passo coi tempi, – ha affermato il dirigente Candelieri – ancora una volta l’Istituto Ferrari dimostra grande attenzione alla formazione dei propri alunni: usando strategie quali l’approccio Clil (il software di gestione degli strumenti è in inglese), il cooperative learning e il learning by doing, le nuove attività laboratoriali concorreranno alla crescita dei nostri allievi”.
Grandi sono quindi la soddisfazione e l’entusiasmo del dirigente e dei docenti, sicuri che queste ulteriori innovazioni strumentali renderanno ancora più prestigiosa l’integrazione dell’Istituto “Enzo Ferrari” nella città di Chiaravalle e nel comprensorio.