Duro attacco dell’assessore comunale che ricorda “tutti i disastri dell’ex sindaco”
“L’incauto Mimmo Tallini scoprirà tra poco, suo malgrado, in che mani ha consegnato il partito di Forza Italia a Chiaravalle Centrale”. Lo dichiara, in una nota a sua firma, Claudio Foti, assessore comunale di Chiaravalle Centrale. Nel mirino di Foti, la fresca nomina a capogruppo consiliare azzurro dell’ex sindaco Gregorio Tino. “Parliamo del peggior sindaco che si sia mai visto nella lunga storia di questa nostra città – attacca Foti. – Un personaggio ben noto ai suoi concittadini che, come ci racconta la sua storia personale, brama solo posizioni di potere, incurante dei danni e dei disastri prodotti, a discapito della sua stessa comunità. Un politicante di quelli veri, a dir poco disinvolto nelle alleanze, tanto da passare continuamente, negli ultimi venticinque anni, da destra a sinistra, assecondando l’onda del momento. E’ lo stesso soggetto, tanto per capirci, che solo pochi mesi fa lasciava Forza Italia e, con fare irriconoscente, abbandonava la stella in declino del suo ex referente regionale, Nazzareno Salerno, strizzando l’occhiolino addirittura a Flora Sculco, di tutt’altro schieramento. Lo stesso soggetto, insomma, che si ricandidava a sindaco con una lista civica, gridando a tutti che era arrivato il momento di abbandonare la zavorra dei partiti (parole sue). Sarà stata la pesate sconfitta subìta, ma c’è voluto davvero poco per fargli cambiare idea”.
L’assessore Claudio Foti prosegue nel suo affondo: “Gregorio Tino, non si sa in base a quale diritto, oggi prova a sbarrare la strada all’ingresso in Forza Italia di altri politici chiaravallesi che, sicuramente, hanno più meriti e titoli di lui. Sono quei politici con la P maiuscola che hanno salvato la nostra città dalla sua sciagurata amministrazione, firmando la sua cacciata anticipata dalla sede comunale. Vogliamo, infatti, ricordare i risultati della vergognosa gestione Tino al Comune di Chiaravalle? 1) Ha portato il dissesto finanziario, generando conseguenze che i cittadini ancora pagano di tasca, con tasse alle stelle e tributi che si accavallano e si sommano ai tanti balzelli omessi e non inviati durante la sua gestione. 2) Ha condotto un’azione amministrativa in costante violazione di regole e norme, in totale disarmonia con le regole della democrazia. Era il sindaco che toglieva la parola in consiglio comunale, calcolando il tempo degli interventi con la clessidra in mano. Era il sindaco che negava i documenti ai consiglieri di minoranza. Era il sindaco che governava a colpi di querele. Era il sindaco che metteva le transenne davanti alle porte degli uffici per non fare entrare i cittadini. 3) Ha firmato contratti per pubblici servizi senza averne le competenze e senza i pareri degli uffici, arrecando danni economici che inficiano e condizionano ancora oggi la gestione dei bilanci post dissesto, con piani di rientri in corso da 700mila euro, sol perché non si era accorto che pagava il 30 per cento in più di energia elettrica. Lo stesso sindaco che pagava il servizio scuolabus 11mila euro al mese… praticamente l’affitto di una limousine. Lo stesso sindaco che, per inciso, contro i pareri ministeriali, affidava incarichi di ausiliari del traffico. Colui che ha lasciato danni permanenti e irrimediabili nella gestione del centro sportivo Foresta, con circa 100mila euro di risarcimento, oggi sulle spalle del Comune. 4) Ha spinto per un folle progetto di privatizzazione dell’acqua pubblica, fortunatamente bloccato da una ondata di sdegno popolare. 5) Ha creato il caos nella gestione dei rifiuti, trasformando il paese in un ricettacolo di discariche e con pesanti ricadute per tutti i contribuenti. 6) Dulcis in fundo, non dimentichiamolo, ha fatto sborsare 60mila euro alle casse del nostro Comune per difendere la sua poltrona di sindaco dal ricorso presentato contro la sua elezione da Pino Maida”.
“Questo è Gregorio Tino: un saltimbanco della politica, non certo un esempio da seguire, non certo il leader di cui i giovani berlusconiani possono avere bisogno. Lui chiama a raccolta cittadini, imprese e associazioni? Lui che ordinava e realizzava opere pubbliche senza pagarle? Un soggetto con queste credenziali – conclude l’assessore Foti – è stato la rovina di Chiaravalle e sarà la rovina di Forza Italia e, se avesse un briciolo residuo di onestà intellettuale, starebbe zitto invece di sproloquiare e fare valutazioni sugli atti dell’attuale amministrazione Donato, impegnata a risolvere i mille disastri che lui ha provocato e che ci ha lasciato in eredità”.