Chi si ricorda della Fiera degli animali? E Montepaone.


 Bisogna essere stati a Soverato prima degli anni 1970, per ricordare la Fiera degli animali. Si svolgeva dove oggi sono abitazioni e scuole e caserma e altro lungo via Amirante, dove allora c’erano “i prati” e quasi nulla più. Era una fiera per un settore sociologico che non c’è più anch’esso: si vendevano e compravano animali da lavoro e da reddito, come buoi, cavalli, asini, pecore, capre, pollame… oggi è tutto raro, memoria di un mondo agricolo che non esiste da decenni. Si tentò, verso il 1984, un’esposizione di bestiame di razze pregiate e da riproduzione, in via Trento e Trieste; l’esperimento non ebbe seguito.

 La Fiera novecentesca attirava tanta gente da tutta la Calabria; ed era una specie di turismo, con esigenze di ristorazione e ospitalità. Si svolgeva per Pasqua, assieme alla festa detta dell’Angelo, o degli Angeli; una commistione tra Pasqua, dalla data mobile da marzo ad aprile, e l’Annunciazione, che cade invece sempre il 25 marzo.

  Cose antiche, e non sapevo, fino a ieri, di una memoria storica orale, tramandata di nonna in nipote, secondo la quale la Fiera e la Festa si tenevano, fino agli anni 1890, non a Soverato, bensì a Montepaone.

 Non conosciamo attraverso quali dinamiche sia avvenuto il trasferimento; ma è facile argomentare che a suggerire la nuova collocazione sia stata la rapida crescita economica e politica di Soverato Marina, dal 1881 capoluogo comunale; e servita da ferrovia e attracchi di bastimenti.

 Sono tutte notizie da approfondire, e dovrebbero darsi da fare anche i Comuni, attraverso gli archivi storici.

Ulderico Nisticò