Chi è senza peccato …


…scagli la prima pietra. Così Nostro Signore propose ai Giudei, e salvò la vita all’adultera. Questo non significa minimamente che le abbia dato ragione, tutt’altro: la rimproverò, la invitò a non peccare, e non per questo proclamava una presunta libertà sessuale e di autodeterminazione morale, eccetera. Disse che era peccatrice, ma che ciò non comportava arrivare alla pena di morte. Alla fine, sottintese, ci sono peccati e delitti molto più seri.

Egli, essendo l’Onnisciente, sapeva, ma forse il lettore no, che Giulio Cesare – e dico Cesare, mica un disgraziato qualsiasi – venne chiamato dai suoi affezionatissimi ma romaneschi soldati “rex et regina Bithyniae”, in quanto piaciuto, in Bitinia, sia alla regina sia al re; e se qualcuno non avesse capito, continuarono, i legionari, con questo velenoso strambotto in saturni: “Caesar subiecit Galliam, Nicomedes Caesarem”. Intanto però conquistava mezza Europa; e, la cosa più importante, fondava l’Impero e metteva fine a un secolo abbondante di disastri politici e sociali, assicurando a Roma e al mondo cinquecento anni di pace e prosperità quale mai si vedrà in seguito.

Dante Alighieri, come tutti studiano a scuola, era innamoratissimo della donna-angelo Beatrice; ma erano sposati sia lui sia lei, s’intende ognuno per conto suo; Dante sussurra di diverse altre avventure, tra cui Gentucca (Purg. XXIV); e borbotta che le donne si dimenticano spesso dell’amore (Purg. VIII), forse pensando alla moglie che non lo seguì in esilio, e restò a Firenze, dove le signore se ne andavano a spasso con le scollature ombelicali (Purg. XXIII).

Federico II e Carlo V disseminarono schiere di figli illegittimi: Manfredi, Selvaggia della Scala; don Giovanni d’Austria, l’eroe di Lepanto. A proposito di illegittimi, l’etereo Francesco Petrarca ne ebbe due; e non si sposò perché avrebbe perso i cospicui benefici ecclesiastici di cui godeva come diacono.

Per non trascurare le signore, la grande Caterina II, senza la quale non ci sarebbe la Russia, di giorno stracomandava lei; però le faceva compagnia, tra gli altri, il ben noto Potemkin, detto “l’imperatore della notte”.

Napoleone… ci vorrebbe un articolo a parte: il conte Waleski, in realtà suo figlio e lo sapeva tutta Europa, fu ministro del cugino Napoleone III. Dopo ogni battaglia vittoriosa (dopo quelle perse, aveva altro per la testa!), Buonaparte gridava “une femme, une femme”; e dubito che i suoi militari gli procurassero delle anziane intellettuali invece di giovanissime, rustiche e prosperose contadine.

Padre della patria e di molti patrioti, fu detto Vittorio Emanuele II; che poi, come succedeva ai donnaioli di paese dell’epoca, trovò l’ultima che si fece sposare, sia pure morganaticamente. Consultate, amici lettori, il vostro albero genealogico.

Anche gli amori di Mussolini furono molti e complicati. Non sapremo mai i particolari, ma i fratelli Kennedy ebbero a che fare con la Monroe. Così non abbiamo dimenticato i democratici. Hitler e Stalin non diedero adito a pettegolezzi particolari; Churchill preferiva la bottiglia.

Dove voglio arrivare? Studiate bene questo esempio. Giuseppe Parini, prete, aveva amanti e le cantò in ardui versi latineggianti. Ma quando la signora sua amica scacciò vilmente il servo per il calcio alla scocciatrice vergine cuccia (Il Mezzogiorno), il Parini, sdegnato, lasciò donna e impiego, celebrando la propria virtù romana nella Caduta. Ovvero, ci sono peccatucci e peccati: sollazzarsi è una cosetta leggera, mettere alla fame una famiglia è un delitto orrendo. Ma nessuno trovò mai da ridire su cosa facesse di notte, Parini.

Concludo che io non ho nessuna simpatia per Montanelli, il quale si fingeva di destra e poi convinceva i borghesucci a votare DC. Tale è il mio giudizio, che, come leggete, è politico e basta. Per il resto, lo aggiungiamo ai numerosissimi peccatori più peccatori e di più grandi peccati di lui.

Attenti, però, alle ondate di fanatismo; e il fanatismo peggiore non è quello degli ignoranti, è quello degli intellettuali. Del resto, taleb (plurale, taleban), vuol dire studente islamico. Quelli che sono andati a scavare le cronache del 1936, sono studenti italiani. E già, non è che uno migliora basta che legga libri: dipende da quello che legge!

Ulderico Nisticò