Coraggio, anche per la cultura calabrese c’è un poco di speranza, ed è che, detto in generale, il calabro medio ha memoria di scarsa durata, ovvero s’inventa qualcosa, si entusiasma, canta e scrive sui giornali… e poi gli passa di mente. Insomma, è un caso di evidente Alzheimer regionale. Meno male!
Io invece, pur essendo calabresissimo, di memoria ne ho tanta, e mi ricordo…
– diverse apparizioni sacre, tutte di brevissima durata; per rispetto, sorvolo;
– lo sbarco… no, i numerosissimi sbarchi di Ulisse: Copanello, Nardodipace, S. Eufemia o dintorni, Amendolea, Crotone… eccetera;
– l’arrivo di milioni di turisti dopo la presentazione, Viscomi in testa, del libro di Wolf sull’evidenza che i Feaci, popolo di marinai, stavano in alta montagna!
– il tesoro di Alarico, contabilizzato in alcune tonnellate (formalocchiu!) d’oro!
– la “nuova narrazione della Calabria” per mano dei dotti che, a botte di prodotti tipici, si riunirono l’estate scorsa ad Africo, e ancora non ha narrato un piffio nessuno;
– varie ed eventuali;
– ahahahahahahahahahahahah.
Pensate che mi daranno mai una risposta? Ahahahahahahahahah.
Ulderico Nisticò