Secondo la Regione Val d’Aosta, che è autonoma, Cervinia deve cambiare nome e tornare indietro. Secondo gli abitanti di Cervinia e tutto l’ambiente del turismo, deve restare Cervinia, che non è solo un nome ma un marchio diffuso nel mondo. Vedremo come va a finire.
Intanto temo l’effetto imitazione, e che una mattina ci ritroviamo Malevento invece di Benevento; Castrogiovanni invece di Enna; e, dalle nostre parti, invece di Vibo Valentia, Monteleone [più esattamente, M. Calabro], se non Ipponio; e invece di Locri, Gerace Inferiore… A parte due palesi errori, però ormai consolidati, che sono Caulonia per Castelvetere e per Policastro, Petilia P. E anche Crotone, perché non Cotrone? E Cleto, non stava meglio Pietramala? E di Lamezia Terme, che facciamo? E Rocca di Neto, non la chiamiamo di nuovo Rocca Ferdinandea in onore di Ferdinando II?
Attenti, sono tutti toponimi recenti. Come in tutta Italia, molti luoghi calabresi, nel 1863, modificarono il nome o lo cambiarono del tutto: ed ecco le aggiunte Ionio (Jonio), Apostolo, Marina, San Bruno, Centrale, Calabro, Sila… Vibo V- risale al 1928, Locri al 1934; però magari qualcuno pensa siano nomi di ventisei secoli fa arrivati dritti dritti fino a noi.
Il passaggio non fu sempre indolore. Un distinto signore di Vibo amava dire di se stesso “Iu sugnu e Montiliuni”, per distinguersi dai nuovi arrivati; e ancora qualcuno dice “Nicastru” e “Sambrase”.
Altre volte il passaggio fu politico, come pare sia nel caso di Cervinia; e pensate a Latina, nata Littoria. Caduto il regime, cadde il nome… però salvarono la targa LT.
Cambiare nome di un Comune… ma anche di una via, comporta, infatti, impicci burocratici spesso indistricabili. E storiografici: Pirandello nacque nel 1867 a Girgenti che nel 1927 divenne, o se preferite tornò, Agrigento: dal latino Agrigentum, però prima era il greco Ἀκράγας; e prima ancora, chissà.
Ecco, io fermerei sul nascere questa moda lanciata ad Aosta; o una mattina ci troviamo Alba Longa e Casino… e a qualcuno potrebbe venire a mente qualcosa a proposito di Arborea; e taccio, se no mi bannano per un milione di secoli.
Ulderico Nisticò