Catanzaro: un capoluogo già “differenziato” e ostaggio delle convinzioni


Possiamo apprendere da fonti più che certe notizie di rimbalzo sullo stato allarmante del capoluogo di Calabria, tanto da voler partecipare e intervenire ribadendo con fermezza agli amministratori e istituzioni adepte. La cittadinanza, almeno in gran parte, non è per niente soddisfatta dello stato in cui si trova tra incuria, “degrado”, segnaletica e manto stradale senza manutenzione, abbandono totale del vastissimo territorio riferito ai quartieri, mentre incalzano almeno i dibattiti così utili a confermare che Catanzaro è già un capoluogo “differenziato” per la disparità sociale risentita da tempo per tale evidenza.

Eppur si muove l’ intenzione e solo questa, di voler deliberare e forse provvedere al debito trasferitoci da vecchia a nuova amministrazione comunale, mentre le urgenze a partire dalla sanità continuano a fornirci con enorme “magrezza” la politica delle “borgate”.

Se al cittadino spetta il rispetto e l’ osservanza delle regole, ai vertici, invece, l’esemplarità a partire dalle stesse mantenendo fede e massima coerenza con gli incarichi assunti, dunque, l’obbligo di mobilitarsi ad ogni modo per il bene di tutta la città e non di alcune piattaforme.

Il Sindaco Nicola Fiorita ci fornisce sin nei dettagli che: “Catanzaro ha un disavanzo complessivo di € 59.157.690,50 centesimi, quale cifra così importante da indurre tutti i cittadini a manifestare e pretendere che anche il Governo centrale si pronunci attivandosi a sostegno e non pecunia senza prima esserne venuti a capo.

La trasparenza delle indagini ci occorre per continuare a credere e dare fiducia a chi intende condurci verso una debita risalita, non ci basta l’ aggiornamento di dati e calcoli numerici stratosferici che impauriscono le famiglie e scoraggiano i giovani laureati, imprenditori e tanti altri liberi professionisti indotti a realizzarsi altrove come più volte riferito dagli stessi familiari.

Il fabbisogno “comunale” è una realtà preoccupante, coinvolge tutti e nessuno escluso, ma è assurdo intraprendere iniziative ritenute importanti per il turismo quando nello stesso momento si riconosce l’impossibilità di manutentare il territorio per “bollettoni” da pagare che limitano la cura del verde per mancanza di risorse.

In questo il cittadino non vorrebbe proprio essere preso in giro, magari un fare più equilibrato che tenga conto di un bilancio progettuale su interventi prioritari e non di “sola” propaganda, sollecitazione mia e di chi continua a indicarne mera ragionevolezza.

I social e gli addetti al volontariato mediatico on-line, siamo contenitori esausti di proteste e segnalazioni di pericolo, troppi suicidi e il silenzio “assordante” dimostra una resa del popolo che non intendiamo condividere ancora.

Il lungo percorso di ripresa del capoluogo non resti isolato ai soli confini, la questione catanzarese è un obiettivo da sottolineare in ambito nazionale, qualora l’ inerzia della stessa Regione Calabria ne avvalori l’ insostenibile precarietà.

John Nisticò