C’è anche Catanzaro tra le dieci province italiane tra le più colpite dal tasso di denatalità che impoverisce la nostra regione della presenza di giovani, offuscando le prospettive di crescita economica e sociale di una regione sempre più anziana.
Secondo l’analisi sulla denatalità della Cgia – associazione di artigiani e piccole imprese – di Mestre, negli ultimi dieci anni in Italia è sceso di quasi un milione il numero dei giovani tra i 15 e i 34 anni e la Calabria, dopo la Sardegna (-19,9%) subisce la flessione più importante con il -19%, seguita da Molise (-17,5%), Basilicata (-16,8%) e Sicilia (-15,3%), rispetto a una media nazionale di -7%.
In termini assoluti, rispetto al 2013 in Calabria ci sono 92mila abitanti in meno tra i 15 e i 34 anni. A livello provinciale, Cosenza (-19,5) è la quarta più svuotata di giovani a livello nazionale, Catanzaro (-19,3%) la sesta, Reggio la decima (-18,8%).
La contrazione nella fascia di età più produttiva della vita lavorativa sta già arrecando enormi difficoltà alle aziende italiane. Secondo quanto riportato dall’analisi della Cgia saranno sempre meno giovani destinati a entrare nel mercato del lavoro per rimpiazzare una buona parte di chi scivolerà verso la quiescenza. E questo “diventerà un grosso problema per tanti imprenditori”.
“Oltre a avere pochi giovani – continua la Cgia di Mestre – il tasso di disoccupazione giovanile e l’abbandono scolastico sono elevati, soprattutto nel Mezzogiorno. Insomma, i giovani italiani sono in calo, con un livello di povertà educativa allarmante e lontani dal mondo del lavoro. Un responso che emerge in maniera evidente quando ci confrontiamo con gli altri Paesi europei. È un quadro desolante – conclude l’analisi dell’Associazione di artigiani e piccole imprese di Mestre – che rischiamo di pagare caro se, come sistema Paese, non torneremo ad aumentare il numero delle nascite, a investire maggiormente nella scuola, nell’università e, soprattutto, nella formazione professionale”.