“Una nuova visione per l’olivicoltura calabrese: qualità, sostenibilità e cooperazione”. È stato questo il titolo dell’importante convegno programmato, nella giornata di lunedì 19 marzo, presso l’Agriturismo “Basilea” di Catanzaro, dall’Organizzazione di Produttori (OP) Apounasco, da sempre vicina al settore dell’olivicoltura calabrese.
Un simposio che ha visto la partecipazione di appassionati dell’olivicoltura e dell’olio, di olivicoltori soci, ma non solo. Oltre agli operatori del settore, infatti, al convegno, introdotto dal numero uno dell’Apounasco di Catanzaro, Luigi Canino e moderato dal Valerio Cappio, coordinatore dell’Unasco, hanno preso parte anche Roberta Canino, coordinatrice OP Apounasco, il Presidente dell’Associazione Generale Cooperative Italiane settore Agro Ittico Alimentare (AGCI Agrital), Giampaolo Buonfiglio, il Consigliere regionale con delega all’Agricoltura, Mauro D’Acri, Domenico Modaffari, il Presidente del CNO, Gennaro Sicolo, il progettista dell’Apounasco, Pierpaolo Iannone e il tecnico agronomo dell’OP, Paolo Tedesco.
Durante l’interessante incontro si è parlato della nuova visione dell’olivicoltura calabrese, incentrata su sostenibilità-cooperazione-qualità, e del mondo delle cooperative italiane, adesso più che mai contraddistinte da nuove sfide. Inoltre, è stato fatto un excursus sulle attività svolte nel corso di questi mesi, utili a migliorare la qualità e la tracciabilità delle filiere olivicole della Calabria.
Il presidente Canino, con aria molto soddisfatta, ha spiegato l’importanza del convegno: “Si tratta di una giornata considerevole, in quanto si chiude il triennio per quanto concerne le attività dell’OP Apounasco. I prossimi tre anni, inoltre, saranno importanti per tutte le OP perché segnano l’inizio di un nuovo percorso e tutti noi ci dobbiamo adoperare affinché tutto ciò avvenga”. Concetti rilevanti, rafforzati dalle parole di Giampaolo Buonfiglio, Presidente dell’Associazione Generale Cooperative Italiane settore Agro Ittico Alimentare (AGCI Agrital): “Crediamo che la cooperazione sia una ricetta, già sperimentata, che può dare molte soluzioni nel settore olivicolo. Si tratta di un modello usato, con successo, anche per le cantine sociali, per il vino. Si tratta di organizzare, nonostante le diffidenze, in una cooperativa olivicola tutti i servizi connessi. Dalla trasformazione alla commercializzazione. Crediamo che tutto questo debba essere riproposto, con forza, in Calabria per valorizzare ancora di più il prodotto”.
Durante la conferenza, grande apprezzamento ha suscitato l’intervento del Consigliere regionale con delega all’Agricoltura, Mauro D’Acri, che ha fornito ulteriori dettagli sulla necessità di fare rete, soprattutto in queste occasioni: “Abbiamo organizzato un tavolo permanente con le associazioni olivicole, lavorando alacremente insieme. C’è stato tanto impegno anche per il riconoscimento delle OP che era fermo da tempo, riuscendo a farlo in tempi brevi. Successivamente –ha concluso d’Acri – siamo arrivati all’approvazione dei piani olivicoli- Tutto questo comporta, in Calabria, 13 milioni di euro”.