Per fortuna che c’è la stampa. Oltre ai particolari della soap opera chiamata “La nuova Giunta del sindaco Abramo”, dai quotidiani locali apprendo di essere stato contattato dal commissario provinciale dell’Udc, il consigliere comunale Tommaso Brutto, per dare il via alla campagna referendaria costituendo comitati a sostegno del No al referendum sulle riforme del prossimo mese di ottobre. Leggo di “sintonia” che in questo, come in altri casi, non è proprio il vocabolo appropriato, visto che in cinque mesi di commissariamento del partito provinciale da parte del consigliere Brutto ho ricevuto al massimo una telefonata, ed in realtà ho dovuto cercarlo sempre io. Sintonia significa “corrispondenza, accordo, armonia”. Questi lo posso affermare con cognizione di causa non hanno mai fatto parte del rapporto fra commissario cittadino e commissario provinciale dell’Udc. Più volte ho cercato rapporti di collaborazione, ma da parte sua non ho potuto riscontrare alcun nessun cenno positivo. La politica è comunicazione, interlocuzione, collegialità: tutto questo, all’interno dell’Udc di Catanzaro, in questi sei mesi non c’è mai stato. Per non parlare della linea disastrosa che il commissario Brutto ha tenuto dietro la scia del sindaco Abramo in questi mesi nella confusa e confusionaria linea politica che ha condotto la maggioranza di centrodestra all’ennesimo rimpasto di giunta. Un rimpasto bloccato e condizionato dall’individuazione di una quota rosa, proprio da parte dell’Udc che dopo qualche anno di incubazione si ritrova sulle linee programmatiche di Abramo, in quello che può essere senza ombra di dubbio paragonato al parto più lungo della storia recente della politica Catanzarese. Metaforicamente parlando naturalmente, non vorrei assolutamente ledere in alcun modo la sensibilità delle donne e la bellezza del parto stesso, visto che questo genera nuova vita. Non sappiamo ancora, invece, se la ritrovata alleanza dell’Udc con il centrodestra saprà generare un progetto di governo credibile, una visione di città e di rinnovamento di cui il Capoluogo ha realmente bisogno.