Catanzaro: Il Giallo del Pronto Soccorso in codice Rosso


Risulta sempre più problematico dover accompagnare un familiare al Pronto Soccorso “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, consapevoli dei risaputi drammi che ci turbano in corsia tra mal capitati e pure disgraziati di ogni genere.

Troppi i ritardi sulle diagnosi, come accaduto ad una paziente “ignorata” dagli stessi operatori per ben 6 lunghe ore di attesa, tanto il tutto sarà giustificabile da un pronto soccorso che prolassa in codice “rosso”.

Eppure la stessa paziente accompagnata dal marito, ha trattenuto a stento quella sua sofferenza, causata dal considerevole malore di chi andrebbe destinato con “urgenza” in reparto, dopo aver esposto ogni dettaglio al responsabile in entrata e al di là del vetro.

I due coniugi poi raggiunti da un amico accorso in sostegno per il mortificante protrarsi della “vergognosa” esperienza, si sono visti costretti a desistere da quel diritto alla salute ormai negato, quanto doloroso gli sia costato apprendere che le Forze dell’Ordine non dovessero intervenire, a dire dell’operatore, nonostante gli accorati appelli telefonici, quindi, senza alcuna svolta sul luogo del “mistero”.

La diligente manovra di reindirizzamento dei due protagonisti verso un laboratorio analisi privato, ha consentito al medico curante della signora, l’immediata valutazione di un quadro clinico preoccupante con richiesta “urgente” di ricovero e presso lo stesso ente ospedaliero, basato sulla criticità della conclamata patologia che se differita, come avvenuto, metterebbe a rischio anche la vita.

Ecco perché saranno proprio gli esami di laboratorio immediati e rimediati in tempo record, a impiegare le prime cure venendo necessariamente sottoposti al vaglio di ogni competenza medico legale e giudiziaria, per il ragionevole dubbio che si accaduto ancora una volta e a danno del cittadino, l’enorme fattaccio di “malasanità”.

Si spera che la coraggiosa manovra avvenuta a tutela di sé stessi volga al meglio per le condizioni di salute della donna, dopo la “triste” disavventura che richiede una debita ricostruzione di tutti i movimenti avvenuti o meno nel giallo di un Pronto Soccorso sempre in codice (g)rosso, date le incongruenze e i personaggi al suo interno, così sereni, indisturbati e chissà, forse, liberi di decidere chi entra e chi no, chi vive o chi muore.

John Nisticò