Catanzaro ha un lungomare illuminato ma non si “vede” l’orizzonte


Benvenuta “luce” sul popolo e finalmente dopo anni di “buio” completo o quasi, data l’ incessante speranza dei catanzaresi in vacanza. Scopriamo, pero’, il “punto” in “comune” e negli anni similmente trascorsi, secondo cui sostituita la scena il politico non cambia, e questo si che si “vede”abbastanza!

Mancano pezzi importanti, preziose alternative con tanti altri e numerosi artisti “local”, che potrebbero arricchire di molto l’ intrattenimento, mirando con successo al settore turistico, sia sul lungomare che in tutto il centro storico, considerando quei quartieri ed esercizi commerciali ancora a boccheggiare sulla crisi gia’ affissa di serrande abbassate.

Dove sia il non pervenuto “programma” da redigere e presentare, anzitempo, non sappiamo, ammenocche’ tutto questo rientri nella pseudo cultura infelice e “contemporanea” nonche’ prossima alla candidatura di un premio forse distante.

Ci piace esortare e incoraggiare i giovani assessori e neo consiglieri al radicale confronto “pubblico” per poi interrogarsi, aprendosi ai sondaggi e per dare voce a parecchi cittadini, sull’ importanza della trasparente gestione stagionale e mai sparsa e frammentata, con quei fondi a disposizione delle associazioni lasciate “immobili” ognuna nella propria sede “legale”.

Ormai chiaro che l’ esperienza degli addetti alla gestione turismo, cultura e settore economico, si mostri agli utenti con risapute lacune di competenza, ma ancor piu’ serio e’ il protrarsi di tale condizione verso altre zone della citta’, destinatarie di un quadro politico visibilmente “scollato” e stallo di stucchevoli comparse mediatiche con i salotti ben destinati a meteore di “partito”.

Questa e’ l’ estate di chi, probabilmente, governa ma vive altrove, di locali aperti al sacrificio delle sfide piu’ difficili, ma, nonostante tutto, questi audaci imprenditori rispetteranno le ordinanze sostenendo spettacoli a loro spese, non solo per un proprio investimento, ma orgogliosi di abbellire il territorio, dando spazio e accoglienza agli artisti catanzaresi cosi’ capaci di essere unici e cooprotagonisti di pubbliche rassegne culturali, riassegnate, pero’, sempre agli stessi beniamini, dunque, ripetitivita’ e scarsa consideranzione delle restanti piazze da nord a sud di una Catanzaro poco “espansionistica”.

Il preludio delle nuove discordanze non cessa in alcun modo, si presentano a luglio i programmi di settembre, tra le “risatine” dei turisti che domandano cosa si (s)muove quotidianamente nei mesi “calienti” e, dunque, nel vicinissimo agosto pressapoco da smaltire in casuali espedienti e in balia della “fortuna”.

Le strade consumate dal tempo e la loro forzata pitturazione di segnaletica stradale su manto corroso, sono i segnali che piu’ di qualcosa andrebbe cambiato e, magari, qualcuno “bocciato” e sostituito.

La voglia di emergere tutti ma proprio “tutti” detiene questa massima ambizione sul propositivo rilancio del capoluogo, ma mai senza prima riconoscersi nel “coraggio” di essere e saper “decidere”.

John Nisticò