Un memoriale ormai ben noto quello di attuare a costo “zero” chissà quale nuova idea, il camion che avanza e poi espone il baluardo della solita propaganda, tra popcorn e patatine?
Catanzaro un anno dopo le spasmodiche elezioni amministrative consente di ritrovarsi (quasi) tutti davanti a un un cinema all’ aperto, comparse di qua e di là ma niente di nuovo, si fa quel che si può.
Il quesito posto agli occhi ed alla mente è proprio quello della memoria temporale verso una nostra cultura popolare, ma risulta, ad oggi, lenta e inesistente l’esaltazione di tanti altri “artisti” che vorrebbero esprimersi “liberamente” in quegli spazi della propria città concessi e gratuiti senza evidenti “disuguaglianze”:
Le scelte, le preferenze, la competenza per conoscere e divulgare restano obiettivi condivisibili tra l’ Ente e i cittadini, ma senza un confronto con le nostre associazioni culturali, i risultati deludono e sono “visibili” per la scarsa affluenza in rassegne “sbiadite” dal poco niente passante.
Un cinema all’ aperto, dunque, tra itineranza e voglia di fare, ma a parte qualche nome che si ripete tra i viali dei quartieri, come fosse l’ unico superstite di un capoluogo ancora “ipotermico”, non ci resta che constatare la mancanza di un lavoro artistico appena presentato e non inserito in questo programma di “SCHERMI” distratti.
“JASON” è il film “escluso” dal Comune di Catanzaro, persino adesso che si poteva proiettarlo proprio nei quartieri dove il regista Andrea Paonessa lo ha girato con lodevole principio di “inclusione”, avendo affiancato ad attori del cinema italiano quei talenti del posto quali giovani promesse, su loro espressa voglia di esserci e, dunque, “partecipare”.
Il recente accaduto è stato (es)posto a chi ha orgogliosamente pubblicato sui social il programma intitolato “Schermi” (distratti), facendo notare questa incongruenza subìta senza valida ragione, anche perché la programmazione degli eventi andrebbe gestita con scrupolosa attenzione civica, cosa non pervenutaci, tanto meno siamo riusciti a captare alcun segnale di “coinvolgimento” per quel film prodotto su Catanzaro, da un catanzarese per “I CATANZARESI”.
In qualità di Presidente di una associazione artistica da sempre “sensibile” a casi “irrisolti” come questo, che affliggono il nostro capoluogo di Regione, sento il dovere di essere solidale nei confronti di tutti i professionisti coinvolti nell’ opera di Paonessa, avente come protagonista un giovanissimo attore di etnia rom, che ha potuto concretizzare il suo sogno solo grazie alla realizzazione di questo “film” divenuto “assente” in codesti “SCHERMI” (distratti).
La necessità di mettere in luce che certi episodi a danno di chi resta “escluso” non dovrebbero accadere, ci consente, almeno, di ribadire a gran voce che non ci appartengono affatto certe modalità di “organizzazione”, poiché, giustificandosi o meno, non si può cancellare di certo l’ ammenda di un fatto “realmente” accaduto.
La rassegna “SCHERMI” da considerare importante e rispettabile quale altrui iniziativa disegnata con benevolenza artistica e culturale, ha purtroppo “incassato” un risultato parziale per via di operatori “istituzionali” consapevoli e “distratti” da cosa e da chi?
John Nisticò