In un periodo davvero molto buio per l’Italia e la Calabria, in piena emergenza Coronavirus, dalla nostra regione arriva comunque una buona notizia: la nuova giunta Regionale, con Jole Santelli Presidente, oggi è stata completata. Nello specifico, l’Associazione Ferrovie in Calabria invia le proprie congratulazioni a Domenica Catalfamo, nuovo Assessore alle Infrastrutture, lavori pubblici, trasporti e urbanistica oltre che pari opportunità, ed a Fausto Orsomarso, Assessore allo Sviluppo economico, industria, piccola e media impresa, Attività turistiche, internazionalizzazione, Politiche e mercato del lavoro, Infrastrutture immateriali, innovazione tecnologica.
Trasporti e Turismo sono due settori che, come ben sappiamo, in una Regione come la Calabria, non possono che viaggiare…sullo stesso binario: passato, si spera al più presto, questo periodo di emergenza, riteniamo sia necessario proseguire, e con maggiore incisività visto il momento storico, nelle azioni mirate al potenziamento infrastrutturale e dei servizi ferroviari calabresi, sia di trasporto pubblico locale che a lunga percorrenza, affinchè la nostra Regione possa finalmente uscire da un isolamento atavico che l’ha oppressa economicamente e socialmente. Dove c’è ferrovia (e soprattutto dove esiste un’integrazione reciproca con i trasporti su gomma, aerei e marittimi), c’è vita: lo dimostrano anche Regioni vicine alla nostra Calabria, come Puglia e Campania, dove una seria “cura del ferro” e di integrazioni gomma/ferro, hanno portato ad una crescita esponenziale anche dei flussi turistici (basti pensare all’incredibile successo del Frecciarossa estivo Sapri – Milano Centrale, che da ultime notizie sembra diventi addirittura giornaliero).
Ma in Calabria stessa, del resto, sono sotto gli occhi di tutti i numeri incredibili del Frecciargento Sibari – Bolzano: un servizio ferroviario nato grazie ad un notevole investimento economico da parte della Regione Calabria, ma la cui vendita dei biglietti è stata tale da portarlo in sovracompensazione. Ovvero, in futuro non sarà più necessario alcun finanziamento pubblico (o lo sarà in forma minore) per garantire la sostenibilità economica di questo servizio ad Alta Velocità che, non dimentichiamo, proseguirà a sud di Sibari una volta completata l’elettrificazione della Ferrovia Jonica fino a Crotone/Catanzaro Lido, e che dovrebbe inoltre servire Cosenza attraverso la fermata di Settimo di Montalto, promessa da RFI a fine 2019 (doveva essere realizzata in 1 mese, utilizzando piattaforme prefabbricate), ma non ancora realizzata e per la quale risulta di estrema urgenza un’accelerazione delle procedure di avvio dei lavori di costruzione.
Relativamente alla Ferrovia Jonica, dorsale ferroviaria di estrema importanza e sulla quale solo da pochi anni è in corso un investimento senza precedenti anche per l’elettrificazione in corso, riteniamo sia importante tornare a focalizzare le attenzioni: se infatti tra Sibari e Catanzaro Lido, oltre che sulla trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, finalmente entro un paio di anni si viaggerà in trazione elettrica, sulla tratta Catanzaro Lido – Melito di Porto Salvo, a servizio del soveratese e della locride, manca ancora il finanziamento (stimato attorno ai 150 milioni di Euro) che renderebbe possibile il completamento dell’elettrificazione sull’intero corridoio Jonico.
Sulla Ferrovia Jonica non si dimentichi inoltre che, in questo caso a costo zero, potrebbe essere ripristinato fin da subito il collegamento InterCity Notte tra Reggio Calabria Centrale e Milano Centrale, passante per Roccella Jonica, Catanzaro Lido, Crotone, Sibari e Taranto, semplicemente unificando l’attuale coppia di treni InterCity 562/559 Reggio C. Centrale – Taranto e ritorno, con l’InterCity Notte 758/765 Lecce – Taranto – Bari Centrale – Milano Centrale.
Ridare dignità alla Ferrovia Jonica, però, non significa certo dimenticarsi del Corridoio Tirrenico, fondamentale per il traffico merci che potrebbe svilupparsi con le nuove prospettive che si aprono sul Porto di Gioia Tauro, ma anche per l’incremento dei servizi ad Alta Velocità, diretti verso il Nord Italia: da anni chiediamo infatti il prolungamento di un collegamento Frecciarossa Milano Centrale – Salerno, fino a Reggio Calabria Centrale, sulla traccia oraria dei già esistenti Frecciabianca Reggio Calabria Centrale – Roma Termini: bisogna operare in modo incisivo, assieme al Governo nazionale, affinchè, per lo meno, si realizzi il progetto di Alta Capacità tra Salerno e Reggio Calabria Centrale, che porterebbe alla riduzione di circa un’ora nei tempi di percorrenza dei treni Frecciargento tra Reggio Calabria e Roma Termini. Quel che è certo, però, è che i 3 miliardi di Euro annunciati dal Governo Conte, proprio per la realizzazione dell’Alta Capacità tra Salerno e Reggio Calabria, difficilmente basterebbero per ridurre i tempi di percorrenza di un’ora. Si pensi solo che, la variante Sapri – Ogliastro, imprescindibile per la riduzione dei tempi di percorrenza, ha un costo di circa 3,7 miliardi di Euro, per un tempo di percorrenza ridotto di circa 20 minuti rispetto agli attuali.
Ma la nostra Terra possiede anche una grandissima potenzialità, purtroppo poco sfruttata e per molti versi malamente gestita: parliamo di Ferrovie della Calabria srl. Erede delle gloriose Ferrovie Calabro Lucane, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale su ferro, si trova oggi a gestire, con una miriade di difficoltà logistiche che portano quotidianamente alla soppressione di numerosi treni, soltanto le tratte Catanzaro Lido – Catanzaro Città, Catanzaro Città – Soveria Mannelli e Cosenza – Rogliano. Da alcune settimane tra l’altro il servizio è stato retrocesso da Marzi a Rogliano, con ulteriore perdita di km gestiti su rotaia. L’unica buona notizia, di questi ultimi giorni, è che finalmente, dopo 10 anni, si è tornato a lavorare sulla tratta sospesa all’esercizio tra Soveria Mannelli e Marzi, per la messa in sicurezza dei movimenti franosi di Scigliano e Carpanzano, al fine di ripristinare la continuità dell’intera linea Catanzaro – Cosenza.
Per non parlare delle Ferrovie Taurensi, sospese all’esercizio tra il 2010 ed il 2011, e potrebbero rappresentare una validissima metropolitana di superficie per la Piana di Gioia Tauro, se convertite in moderne tramvie extraurbane, proposta che stiamo portando avanti da alcuni anni assieme al Comitato Pro Taurensi: un obiettivo al quale si deve aspirare, e nel frattempo, per mantenere in condizioni minime di pulizia e percorribilità le due linee ferroviarie, stiamo portando avanti un interessante progetto di utilizzo di ferrocicli a scopi turistici sulle linee taurensi, iniziando dalla Gioia Tauro – Palmi.
Ma Ferrovie della Calabria significano anche Treno della Sila: una delle nostre più grandi battaglie vinte nel 2016, quando l’8 agosto finalmente ritornava a sbuffare la gloriosa FCL 353 tra Moccone e San Nicola Silvana Mansio, sulla Ferrovia Silana, che nel frattempo diventava anche Ferrovia Turistica riconosciuta a livello nazionale, all’interno della Legge 128/2017, e che gradualmente andrà ripristinata per intero tra Cosenza e San Giovanni in Fiore. Il successo del Treno della Sila è sotto gli occhi di tutti: il nostro portale di booking dedicato ai treni turistici, www.railbook.it, ha fatto conoscere questo importante servizio ferroviario turistico su rotaia in tutto il mondo, al punto che in alcuni treni speciali da noi organizzati, c’è stata una massiccia presenza di turisti ed appassionati provenienti dall’estero, addirittura dal Giappone. L’Associazione Ferrovie in Calabria, divenuta Associazione di Promozione Sociale, organizza i treni turistici in collaborazione con Ferrovie della Calabria, grazie ad una convenzione in vigore tra l’Associazione e l’azienda di trasporto pubblico locale, costruita sulla base dei dettami della Legge 128/2017, che prevede una costante cooperazione tra imprese ferroviarie ed associazioni di settore, per rendere sostenibile il servizio turistico su rotaia: nel nostro caso, peraltro diventato esempio virtuoso in Italia, l’Associazione ha investito i proventi dell’organizzazione di treni turistici e dedicati alle scolaresche, nella realizzazione di un impianto di audiodiffusione e wi-fi, in corso di installazione sulle carrozze del Treno della Sila, oltre che nella costruzione del primo prototipo di ferrociclo Made in Calabria.
La nostra più grande preoccupazione, quindi, è l’eccessiva incidenza di personale dell’azienda, in molti casi assolutamente superfluo poichè non necessario ai fini dell’esercizio ferroviario stesso (ed invitiamo la nuova amministrazione regionale ad effettuare apposite verifiche) nella gestione del Treno della Sila, che rischierebbe di mettere in discussione la sua stessa sostenibilità, dopo anni di battaglie e sacrifici, non solo della nostra Associazione ma della stessa azienda attraverso la passione, la competenza e l’amore del proprio personale di officina, capitreno, macchinisti, fuochisti e capistazione, e della Regione Calabria, per riattivare questo servizio ferroviario che ha oggi il primato di possedere la locomotiva a vapore più accesa d’Italia, con oltre 100 treni all’anno, e ricadute positive importantissimi nell’economia turistica della Sila. Perdere il Treno della Sila, rischiando di rivivere quanto accaduto nel 2009 (anno in cui venne fermato per la prima volta il servizio turistico), a causa di un numero esagerato di personale – che risulta peraltro indisponibile per i servizi di trasporto pubblico locale! -, sarebbe davvero inaccettabile.
In Ferrovie della Calabria, azienda in stato di costante “sopravvivenza” ormai da anni, è necessaria una rivoluzione, seria e decisa, che valorizzi in prima linea il personale che ogni giorno compie sacrifici impensabili per garantire il servizio e portare avanti un pezzo di storia della nostra Calabria, a servizio dei pendolari calabresi. Valorizzare chi il lavoro in questa azienda, interamente di proprietà regionale, lo fa con passione, impegno e sincerità: queste persone, che sono la maggior parte, non possono subire i soprusi di pochi che, purtroppo, hanno utilizzato e utilizzano questa impresa ferroviaria a proprio uso e consumo.
Solo con questa rivoluzione, Ferrovie della Calabria potrà tornare ai fasti delle gloriose Ferrovie Calabro Lucane, seppur in modo adeguato ai tempi, spina dorsale del trasporto pubblico locale su ferro e su gomma in Calabria, con delle potenzialità a livello turistico ancora inimmaginabili.
Insomma, il lavoro da fare ed il percorso per normalizzare il sistema dei trasporti in Calabria è ancora tanto: sono state comunque gettate importanti fondamenta in questi ultimi anni, grazie anche all’impegno quotidiano dell’ex Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, che ha portato alla Calabria risultati qualche anno fa inimmaginabili, come la firma del Contratto di Servizio con Trenitalia, che apre la strada ad un pesante rinnovamento del materiale rotabile per il trasporto regionale calabrese, l’avvio dell’elettrificazione della Ferrovia Jonica, nuovi servizi ad Alta Velocità per la Calabria, ma anche la creazione di un nuovo rapporto tra istituzioni regionali e utenti, attraverso la creazione del Comitato per la Mobilità, organo che dovrà continuare ad esistere ed anzi dovrà ulteriormente essere rafforzato.
Noi di Associazione Ferrovie in Calabria ci siamo: con la viva speranza che questo momento buio per la Nazione passi al più presto, auspichiamo ad un incontro con i nuovi Assessori Catalfamo e Orsomarso, ai quali auguriamo un buon lavoro, per la Calabria ed i calabresi!
Roberto Galati
Associazione Ferrovie in Calabria