Si è concluso il percorso di formazione-azione, iniziato a gennaio scorso, che ha coinvolto tutti gli operatori della Casa della Salute, degli enti locali interessati e delle associazioni di volontariato/rappresentanza dei cittadini. Tale attività, promossa dall’ASP di Catanzaro a seguito del piano di riconversione dell’ospedale di Chiaravalle in Casa della Salute, previsto nel Piano Socio Sanitario regionale 2012/2014, è stata oggetto di monitoraggio e confronto nell’ambito del network interregionale promosso dall’Azienda Usl di Parma.
Il progetto operativo “Casa della Salute di Chiaravalle”, che fa riferimento ad un network nazionale composto da professionisti sanitari, studiosi e amministratori pubblici che si ispira a un’idea di salute come bene comune, sarà presentato nel corso del convegno che si svolgerà a Chiaravalle il 18 e il 19 dicembre, con inizio alle ore 9:30, al quale, tra i numerosi relatori, parteciperà anche il Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri. Nell’ambito delle due giornate è prevista una fase di confronto con altre realtà regionali, mentre l’ultima parte del convegno, anche grazie alla partecipazione di relatori provenienti da diverse realtà, è dedicata alle cronicità che rappresentano gli aspetti più importanti dell’assistenza territoriale.
La Casa della Salute, nuova struttura di assistenza sanitaria extra ospedaliera polifunzionale, nata da un progetto del ministero della Salute, prevede un insieme di attività organizzate fra loro integrate nell’ambito delle Cure Primarie al fine di realizzare la presa in carico del cittadino per tutte le attività socio-sanitarie che lo riguardano a livello territoriale. La sua istituzione, quale struttura polivalente e funzionale in grado di erogare l’insieme delle Cure Primarie e di garantire la continuità assistenziale ed i livelli essenziali di assistenza (LEA), è il risultato di una evoluzione delle politiche sanitarie e del quadro normativo che ha cercato di rispondere ai significativi cambiamenti degli scenari demografici, epidemiologici e sociali intervenuti nel corso degli ultimi decenni e sintetizzabili nel processo di forte invecchiamento della popolazione, nella transizione epidemiologica dalla prevalenza di patologie infettive alla prevalenza di patologie cronico-degenerative e di sindromi psico-sociali, nonché nella crescente differenziazione e personalizzazione dei bisogni di salute e della domanda di servizi socio-sanitari.
La Casa della Salute rappresenta, dunque, un nuovo modello per il sistema sanitario centrato sulla sanità territoriale e finalizzato a realizzare la prevenzione e la promozione della salute e del benessere sociale del cittadino per tutto l’arco del suo corso di vita anche attraverso le risorse che la comunità locale organizzata può offrire. Un modello al quale debbono aderire anche quei servizi che non sono fisicamente collocati al suo interno ma siano ad essa funzionalmente collegati, come i Centri Diurni, i Centri Sociali e le strutture assistenziali e socio-assistenziali (Case protette, RSA, ecc.). Essa è pensata e va realizzata come un luogo di garanzia della presa in carico complessiva della salute del cittadino mediante una rete integrata di percorsi di prevenzione e diagnostico-terapeutici.
Tale struttura è destinata a divenire il punto di riferimento fondamentale per la salute dei cittadini, dovendo garantire il coordinamento di tutte le attività relative ai loro problemi di salute, le prestazioni di continuità assistenziale, l’integrazione con l’ospedale in tutti i casi necessari (visite specialistiche, esami diagnostici specifici e/o invasivi, dimissioni), lo sviluppo di programmi di prevenzione, la presa in carico di pazienti con problemi di salute mentale, ed i programmi di informazione ai cittadini e di formazione permanente agli operatori del settore sanitario. L’approccio è quello dell’innovazione delle politiche di accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari e di presa in carico globale del cittadino.
Gli otto siti per la realizzazione delle Case della Salute sono stati individuati dalla Regione Calabria, che ha stabilito in Chiaravalle la sua collocazione per l’ASP di Catanzaro. Successivamente ha individuato nella Rete delle Case della Salute uno dei pilastri del nuovo assetto del sistema sanitario calabrese nell’ambito del più ampio programma di riordino e integrazione dell’offerta e, in particolare, dell’assistenza sanitaria territoriale.
Nel nuovo modello di Cure Primarie i MMG in gruppo o in rete assumono un ruolo centrale quali gestori del processo di cura in interazione con il Punto unico di accesso (PUA), gli specialisti, le altre strutture aziendali e con gli Enti locali e la cittadinanza. Per tale ragione si è reso necessario per gli operatori socio-sanitari un percorso di formazione che, nell’ambito della Casa della Salute, si configura quale leva strategica a supporto dei cambiamenti culturali, gestionali, professionali, organizzativi e comunitari.
I destinatari della proposta formativa sono stati anzitutto i Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta della sub-area distrettuale di Chiaravalle e gli operatori sanitari attualmente operanti nel Polo Sanitario Territoriale (ex-presidio ospedaliero) di Chiaravalle.
Parallelamente al percorso formativo principale, si è svolto un progetto formativo collaterale su “L’integrazione socio-sanitaria dei percorsi di cura della Casa della Salute di Chiaravalle” finalizzato a progettare e definire gli strumenti operativi per le professionalità sociali coinvolte, fra cui gli assistenti sociali, gli psicologi ed i volontari delle associazioni della società civile, al fine di garantire la realizzazione dei processi d’integrazione socio-sanitaria nell’ambito dei percorsi di cura che tali elementi innovativi richiedevano.
I destinatari del Corso sono stati quindi gli operatori sociali (assistenti sociali, educatori, psicologi, ecc.) operanti nell’ambito dei servizi socio-sanitari della Casa della Salute di Chiaravalle e dei Comuni della sub-area del distretto; congiuntamente alla partecipazione delle associazioni di cittadini presenti sul territorio in rappresentanza della società civile.
La direzione scientifica dei due corsi è stata affidata dall’ASP di Catanzaro all’Osservatorio Regionale sulla Salute del Cittadino diretto dal prof. Guido Giarelli, dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, che ha gestito anche il percorso formativo principale; mentre il percorso collaterale è stato tenuto dalla dott.ssa Anna Trapasso, Assistente Sociale, specialista in management integrato dei servizi sociali e sanitari, funzionaria presso il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria.