Calabria in crisi: la drastica riduzione delle autonomie scolastiche mette a rischio l’istruzione regionale


Parte nelle province della regione (a Vibo il 29/c.m.) la macchina del dimensionamento / taglio delle 79 istituzioni scolastiche per anno scolastico 24/25

La Calabria si trova di fronte a una crisi senza precedenti, con una riduzione di 79 autonomie scolastiche, una decisione presa a Roma che ha lasciato la regione in uno stato di shock e di disapprovazione generale . Nonostante le proteste di genitori e personale della scuola sembrerebbe che la politica e i sindacati non abbiano mosso un dito per contrastare o contenere questa decisione.

L’Assessora regionale e Vice Presidente regionale che è una ds , la prof .ssa Princi, ha cercato di opporsi e di rimediare a questa decisione romana , lavorando instancabilmente sia a Roma che in Calabria e riuscendo a ottenere tre autonomie in più rispetto a quelle che venivano fuori dai numeri e dai criteri nazionali .Tuttavia, il silenzio e l’assenza degli altri politici e sindacati a livello nazionale hanno lasciato un vuoto di sostegno alll’opera meritoria dell ‘Amministrazione regionale .

La situazione socio-economica della Calabria, già in grave crisi, rischia comunque di peggiorare ulteriormente a causa delle conseguenze di questa decisione. Le scuole, già in condizioni precarie, potrebbero subire ulteriori danni.

La gestione dei cambi di incarico, i mancati movimenti interregionali e la negazione di nuove assunzioni / nomine in ruolo dei dirigenti scolastici calabresi e non in graduatoria nazionale potrebbe diventare ancora più problematica.

La Calabria da oltre seicento autonomie negli anni duemila passerà a meno di trecento Istituzioni autonome nel 2023/24, una riduzione drastica che metterà in luce la gravità della situazione.

La regione ora attende con ansia una risposta da Roma e un sostegno più forte da parte dei suoi rappresentanti politici e sindacali…. quelli attenti alle sorti dei Calabresi e dei loro figli !!

Giovanni Policaro