Calabria connivente con se stessa


cittadella-germaneto Tutti, anche i giornali più servili nei confronti di Oliverio, sanno e dicono che la Regione Calabria ha restituito allo Stato due milioni 600 mila soldini non spesi; e soldi destinati a disabili e provvidenze sociali.

 Premettiamo delle considerazioni:

  1. Con quanto la Calabria ha ricevuto da Stato ed Europa da decenni, potrebbe essere lastricata d’oro con paracarri di lapislazzuli. Non ha speso i soldi, non li ha onestamente utilizzati, non li ha nemmeno rubati: se li avesse rubati, almeno girerebbero in Calabria.
  2. La colpa è dei sederi inerti, funzionari e impiegati, cui la mamma da bambini raccomandò di non firmare mai niente, manco una cartolina illustrata, a scanso di guai.
  3. I suddetti poi sono anche ignoranti, incapaci e assunti per raccomandazione: ecco un’altra cosa che sanno tutti, però la dico solo io.
  4. La colpa politica è, dal 1970, dei seguenti signori: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, G. Nisticò, B. Caligiuri, L. Meduri, G. Chiaravalloti, A. Loiero, G. Scopelliti e Stasi, e lo stesso Oliverio anche in veste di assessore; più assessori e altri politicanti. Raramente la Calabria ebbe ministri e sottosegretari, e quelli che ebbe scaldarono la sedia.

 Tali considerazioni inducono al ragionamento ovvio: di fronte alla notizia che i politicanti, cioè Oliverio e la Giunta sedicente di Alto Profilo, per esempio Viscomi, e i passacarte hanno rimandato indietro un pacco di soldi… parlo di questi, ma è successo ben altre volte e con ben altre cifre… di fronte a tale notizia, in una terra normale succederebbero le seguenti cose:

  1. Assalto alla Cittadella, almeno simbolico;
  2. Proteste in ogni dove dallo Stretto al Pollino, urla e invettive;
  3. Moti dell’opposizione in Consiglio Regionale;
  4. Richiesta corale di licenziamento dei culetti ancorati alla sedia;
  5. Richiesta di dimissioni di Oliverio e altri.

 Cosa succede, invece? Niente.

 L’opposizione di centro(destra) è palesemente in ottimi, fraterni rapporti con Oliverio;

 Oliverio ha qualche più o meno finto oppositore a sinistra, ma se li tiene buoni;

 i giornali sono tutti per Oliverio; il Tg3, il giorno dopo i rilievi della Corte dei Conti, ha dedicato dieci minuti al balbettamenti e alle scusanti di Viscomi, mentre l’intervistatrice lo guardava come fosse l’Apollo del Belvedere, e osservava un religioso silenzio: mai domande imbarazzanti, mai;

 la gente tace, in attesa di vedere se la pratica che ha inoltrato a favore della nonna affetta da menarca… se il contributo per la sagra del pesce islandese congelato… se la cultura: cultura, alla Regione di Oliverio e Viscomi? Non facciamo ridere!

 Conclusione: la Calabria è connivente con se stessa, cioè i Calabresi sono tutti complici di qualcuno, X complice di Y che è complice di X. Non esistono partiti, movimenti, agitazioni… Non si svolgono proteste perché sono tutti amici, tutti parenti, tutti compari, tutti affiliati a qualche loggia massonica o paraloggia… o alla mafia, ma solo da quando hanno saputo, vedi denunzia di Cafiero de Raho, che la mafia del 2016 paga e non spara. Ce li vedete, le natiche piatte, con una pistola in mano? Manco la penna, tengono, obbedienti al comando della mamma.

 I giovani… i giovani, che sono figli e nipoti dei vecchi, e hanno una mamma, si rivelano anche più conniventi e paciosi.

Ulderico Nisticò


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