Cala il sipario sulla XIX Assise nazionale “Città della Nocciola”, ritornata in Calabria dopo otto anni ed ospitata nei territori di Cardinale e Torre di Ruggiero, in provincia di Catanzaro.
Tre giornate che secondo il presidente dell’Associazione “Città della Nocciola”, Rosario D’Acunto, sono un modello da replicare, nel corso delle quali si è riflettuto sul ruolo che la nocciola ha via via assunto nel panorama nazionale, «da frutto anonimo com’era trattata, da una semplice materia prima, ad orgoglio nazionale. Da materia prima scambiata sottocosto a bene, a servizio, a esperienze da vivere da consumatore consapevole» come ha evidenziato.
Tre giornate organizzate dall’Associazione dei Produttori Tonda di Calabria bio, dal Gal “Serre Calabresi”, dai Comuni di Cardinale e Torre di Ruggiero con la collaborazione dell’Associazione nazionale “Città della Nocciola”.
Un fitto calendario che ha preso il via con l’attenzione alla formazione nella scuole, con la degustazione guidata, curata da Irma Brizi, direttore dell’Associazione nazionale “Città della Nocciola”, rivolta agli studenti, indirizzi agrario e biotecnologico, dell’Istituto d’Istruzione superiore “Enzo Ferrari” di Chiaravalle e agli studenti dell’Istituto Professionale di Stato Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera di Soverato, una scelta mirata e ponderata, voluta in considerazione del ruolo che le giovani generazioni possono svolgere per delineare lo sviluppo futuro del settore corilicolo locale, voluta per sviluppare professionalità e competenze. Ad essere “testate” la Tonda di Calabria Bio, la Tonda calabrese convenzionale e le Nocciole irpine. L’obiettivo di sensibilizzazione ha connotato la premiazione del Progetto “Cinque colori” ed il laboratorio educativo rivolto ai consumatori.
Ed ancora: la passeggiata nel borgo di Cardinale, il convegno politico istituzionale che ha registrato la presenza del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e del direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione, Giacomo Giovinazzo e il loro sostegno unanime alla realtà corilicola regionale, per tutelare, in particolare, un frutto identitario di eccellente qualità che rappresenta una risorsa importante per lo sviluppo economico del territorio. Infine il workshop, con la presenza di rappresentanti del mondo accademico, esperti e rappresentanti di categoria.
Un confronto a tutto campo per il mondo corilicolo italiano, che ha spaziato dai temi scientifici, alla situazione attuale, alle prospettive, tenendo conto di innumerevoli fattori, cambiamenti climatici, problematiche colturali, mercato e considerazioni di carattere economico. Un contesto nel quale aggregazione ed innovazione sono elementi imprescindibili di una corilicoltura che possa fungere da motore per lo sviluppo locale.
«Una nocciola che unisce da Nord a Sud, dal Piemonte alla Sicilia», per il presidente dell’Associazione dei Produttori Tonda di Calabria bio, Giuseppe Rotiroti.
Una nocciola che in ambito locale ha comportato «negli ultimi anni una grande crescita che condurrà a risultati importanti, in termini di turismo e della possibilità di far restare produttori e giovani sul territorio» come osservato da Irma Brizi. In questa direzione si inserisce il recente progetto “Borgo della Nocciola” e nell’ambito del quale è stata intrapresa l’attività di ricerca per indagare le potenziali proprietà nutraceutiche della nocciola Tonda di Calabria, le cui prime fasi sono state illustrate in occasione dell’Assise.
A suggellare l’impegno dei produttori e degli attori locali per la promozione e lo sviluppo del settore corilicolo la consegna degli attestati ai “Contadini custodi”, alle “Donne della Nocciola” e del “Club Amici Città della Nocciola”.