Pessime notizie sulla stampa nazionale e locale: a Soverato, “movida” selvaggia e bollicine.
Le bollicine non sono quelle dello champagne, ma le cosette rotondelle e biancastre che nuotano nel mare di Soverato, e che sono tutte palesemente roba chimica. Probabilmente vengono da nord, dalle innumerevoli case e strutture abusive condonate, prive o scarse di fogne, e figuratevi di depuratori.
Le bolle dunque non sono colpa di Soverato, ma la movida sì, è tutta colpa nostra; e risale almeno agli anni 1980, quando un turismo dignitoso e redditizio degenerò in masse di sfaccendati e maleducati e di flusso. Nessuno, dal 1980, tenne a mente la regola che “il turismo cattivo scaccia quello buono”; e che “quanta gente sul Lungomare” è l’esatto contrario del turismo per bene, e che produca soldi e lavoro.
La massa, però, giova a qualcuno, il quale spalma sul numero la bassa qualità. Ovvero, € 01 x 1000, rende a qualcuno più di € 10 x 300. Sembra una furbata, e invece ha ridotto Soverato a chiasso e bicchieri di carta.
Bisognerebbe riconsiderare tutta la (dis)organizzazione dell’estate. Basta qualche controllo, e vedrete che finiscono il chiasso e il peggio, covid incluso.
Ulderico Nisticò