Berlusconi, ovvero: la morte non è una livella


 Rileggete i Sepolcri del Foscolo, sul valore delle tombe come memoria. La morte di un uomo grande non lo livella, ma lascia un segno e divide.

 Grande, ve lo ripeto, non è sinonimo di buono, ammesso, e raramente concesso, che esistano i buoni. Ci sono state zone d’ombra, nella vita di Silvio Berlusconi? Ebbene, chi è senza peccato… E lo disse Uno che di peccati se ne intendeva! “Caesar subiecit Galliam, Nicomedes Caesarem”, scherzarono i soldati, che però per Caio Giulio davano volentieri la vita, considerando il fatto (non ve lo traduco alla lettera, se no pare brutto) una faccenduola privata. E tanto meno poteva battere ciglio l’integerrimo Catone, nemico mortale di Cesare, che però era notoriamente amante della sorella dell’onestissimo, e madre di Bruto, della cui effettiva paternità ancora si discute.

 Volete che io mi preoccupi delle cenette di Berlusconi in casa sua e con i soldi suoi?

 Più importante, e più difficile, il giudizio politico, che richiede altro tempo e spazio: e qualcuno ci scriva un libro più documentato di queste poche righe dattilografate all’alba.

 Una precisazione: Berlusconi non “sdoganò i postmissini”, e lo dico per due ragioni: 1. il MSI-DN ottenne grandissimo successo elettorale alle amministrative del 1993; 2. Nel 1994, cinque milioni e mezzo di voti alle politiche, ed era il MSI-DN, non la fallimentare Alleanza Nazionale, che nascerà – già morente – il 16 gennaio 1995. Poi qualcuno dice che nella storia non contano le date!

 Non inventò il centrodestra. Questo era nato nel 1948, quando la DC scaricò i comunisti, e governò assieme a liberali etc. Tale situazione durò fino al 1962.

 Ha governato, Berlusconi, per anni, sia pure a fasi alterne; e bisognerebbe elencare tutti i provvedimenti dei suoi governi, e giudicarli uno per uno. Quanto ai governi di centrosinistra e ai governi tecnici, vorrei vedere chi ha il coraggio barbaro di esprimere un giudizio entusiastico, o anche solo positivo!

 Berlusconi divide anche da morto? Vuol dire che contava, che ebbe un peso, che fu un sì/no. Se ebbe un torto politico, fu proprio quando tra sì e no cercò una via di mezzo: e io non gli perdonerò mai il 2011 in Libia, quando Sarkozy e Obama assassinarono Gheddafi e devastarono il Paese. Doveva dimettersi, e invece fece l’amerikano. Tanto, una manovra occulta, anzi mica tanto occulta, lo buttò giù pochi mesi dopo, e diede inizio alla tirannide dei tecnocrati tipo Fornero.

Funerali di Stato? C’è una legge del 1987 che regola tali cerimonie per ex presidenti del Consiglio. Se negli anni passati si sono svolte cerimonie del genere, non ce ne siamo accorti, e magari alle sequie c’erano giusto i condomini e qualche frettoloso parente. Leggete l’elenco dei presidenti, e vedete se non è vero che molti se ne sono andati al camposanto in tassì, insignificanti com’erano.

Ulderico Nisticò