Finora mi sentivo solo, a parlare della Trasversale, a parte rari ed estemporanei interventi di politicanti da “sviluppo avviato” e secondo svincolo, poi clamorosamente smentiti dai fatti. Parlavo da solo, e ora mi trovo in buona compagnia.
Benvenuto, Comitato “Sblocchiamo la Trasversale”, che, finalmente, mostra una decisa reazione di quella che finora latitava: la pubblica opinione.
La gente, gli abitanti del territorio hanno preso coscienza che la vita sociale ed economica di un’area dipende in gran parte dalle comunicazioni, e perciò da strade e ferrovie e porti. Lo capirono a meraviglia i Romani, tracciando le vie consolari; il Medioevo con le vie dei pellegrinaggi; Murat e i Borbone; il regime fascista…
A parole lo aveva capito persino la Prima Repubblica: ma, come vediamo sotto gli occhi, solo a parole! L’esigenza di un collegamento veloce tra Soverato e Vibo è nella natura delle cose; e la sua mancanza è una delle cause della decadenza di centri un tempo fiorenti come Chiaravalle e Serra; e della crisi evidente dei due terminali, Vibo e Soverato; e dell’arretratezza del turismo… eccetera.
Uno degli errori commessi in questo mezzzo secolo sì dai politicanti, ma molto peggio dalla gente, fu la miopia di credere (Soriero, Bertucci e Argusto insegnano!) che il vantaggio di una strada sia passare sotto casa di qualcuno. Così, fin dall’inizio dei progetti (a chiacchiere) tutti i sindaci etc. si lanciarono alla caccia dell’accesso e dello svincolo, ovviamente sotto casa. E invece una strada apporta benefici diretti e indiretti almeno per 50 km da entrambi i lati, dunque 100; e questo senza che necessariamente qualcuno se ne accorga nell’immediato. Ma se un autotreno porta delle merci da Milano a Vibo in una giornata di lavoro; e per arrivare a Serra ne impiega un’altra, possibile che nessuno abbia capito che quella giornata la paga Serra? E così, se ci fosse, in uscita.
Ben venga dunque un Comitato che intenda muoversi, e sul serio. E concludo con un invito al realismo. Se mai si aprirà il sospetto tratto Gagliato – Argusto, resta il problema di arrivare a Soverato, soprattutto per i mezzi pesanti. Si dice ci sia un progetto (a chiacchiere) di un tratto su viadotto da Gagliato a Turriti: roba da aspettare altri cent’anni!
E invece, bisogna adoperare la Gagliato – mare, che, nata come interpoderale, è oggi un’arteria provinciale più che decorosa; sostituire gli ultimi 500 metri con un viadotto… E qui arriva il peggio, che è Laganosa.
Urge dunque una bretella dritta dritta da Turriti alla rotatoria di Satriano – Davoli. Dritta, e, quel che conta, recintata tipo reticolati della Prima guerra mondiale: altrimenti ogni contadino vuole l’accesso, e ogni politicante di passaggio glielo promette e concede tipo Argusto 2.
Bretella dritta; e Laganosa diventa quello ormai di fatto che è, una via interna. E subito, prima che nel letto dell’Ancinale costruiscano qualche altra metropoli.
Ulderico Nisticò