Bentornata, politica estera


Premessa: tutti, ma proprio tutti i giornali e le tv sono, con diversi toni, contro il governo Conte, o molto freddi e critici; sebbene la cosa sembri non incidere proprio né sull’opinione pubblica né sui sondaggi né sui risultati elettorali, tutti favorevoli al governo.

Le tv e i giornali di stamani 13 novembre annaspano palesemente sulla conferenza di Palermo. Fino all’ultimo qualcuno aveva sperato fallisse, con il rifiuto del generale Haftar, che invece, micio micio, si è messo in fila anche lui ed è volato a Palermo. E nessuno osa scrivere e dire che il tutto è un’evidente sconfitta di Macron, che aveva annunziato tutt’altri piani; e soprattutto dell’Europa Unita, che è assente, come è assente sempre sulla grandi questioni mondiali.
L’operazione Libia è stata concertata dall’Italia con USA, Russia ed Egitto. Ne vedremo presto gli esiti; ma i prodromi sono molto incoraggianti. I giornali e le tv parlano d’altro, ma è tutta colpa loro.

Voglio sottoporre ai benevoli lettori una riflessione di carattere generale: un governo si giudica soprattutto sulla sua politica estera; e si distingue dai governicchi se ha una politica estera. E finora l’Italia ha avuto solo governicchi, in fatto di politica estera; e una politica estera furbetta e sotterranea, e sempre subordinata a qualcuno o a qualcosa; e sempre timorosa, cauta, lenta…
Giornali e tv non erano abituati a parlare di esteri, e ora non sanno che dire.
Il governo Conte ha cominciato a puntare i piedi contro l’Europa sulla questione dei migranti; e sta parando ora i colpi della piccola vendetta a colpi di spread.

Ha stabilito un ottimo rapporto con Trump, che ha riconosciuto, anzi incoraggiato il ruolo primario dell’Italia nel Mediterraneo, e sulla questione libica; e un vivace rapporto con Putin, la cui politica mediterranea è ben nota, e cui si deve il merito di aver validamente aiutato il legittimo governo della Siria contro due bande di tagliagole: al Qaeda e i sedicenti moderati.
Sta iniziando un’attiva politica italiana per accordi con i Paesi di provenienza dei profughi e clandestini, non solo per il loro rimpatrio, ma, quello che conta, per intervenire in aiuto dell’Africa in Africa.

I nostri non proprio affettuosi amici dell’Europa Unita sono stati colti di sorpresa, abituati com’erano ad un’Italia che si trascinava con “ce lo chiede l’Europa”. L’Europa Unita, del resto, non si può lamentare se l’Italia o qualche altro membro fanno politica estera ognuno per conto loro: l’Europa, infatti, una politica estera non ce l’ha, e non fa nulla per procurarsene una.
C’è una tale Mogherini che si fregia del titolo di “alto rappresentante dell’UE per la politica estera”, ma è come coloro i quali dicono di essere baroni del Principato di Soborga, che non esiste. Ahahah!

Ulderico Nisticò


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