Caro Tito, ultimamente, in più occasioni, si fanno più insistenti le voci di coloro i quali definirei “i negazionisti del paese in vendita” ovvero coloro i quali (per motivi a me poco chiari o per mancata conoscenza dei fatti storici ampiamente evidenti e documentati) insistono nell’affermare che la salvezza del borgo antico di Badolato è iniziata o è dovuta unicamente all’accoglienza dei profughi curdi della nave Ararat dal 27 dicembre 1997. Quasi che la vicenda del “paese in vendita” avvenuta nel biennio 1986-88 non fosse mai avvenuta o esistita.
1 – IL RACCONTO NEGAZIONISTA DEI NUOVI “INFLUENCER”
La cosa che a me sembra assai grave è che i principali “negazionisti” sono tra i cosiddetti attuali “influencer” ovvero coloro i quali, spesso godendo di fiducia popolare, sono influenti socialmente, si annidano a volte tra coloro che hanno un ruolo persino istituzionale o un tale sèguito sui social da indirizzare, influenzare, appunto, l’opinione delle persone, le quali non sempre hanno la possibilità di controllare ciò che viene loro detto o fatto credere. La verità è sempre stata maltrattata, ma oggi ancora di più con i potenti mezzi messi a disposizione dalla più avanzata tecnologia, purtroppo usata non male, malissimo! Senza scrupoli, senza onestà, senza professionalità e senza dignità!
A pagarne le conseguenze sono specialmente le giovani generazioni che non hanno vissuto il decennio che va dal 1986 alla vigilia della nave Ararat del 1997. Così si fabbricano i falsi storici e ciò non giova né alla verità, né alla propria reputazione di “influencer”, né tanto meno allo stesso borgo che si vorrebbe evidenziare o addirittura celebrare a favore della titolarità del ruolo sociale o della propria attività commerciale.
Eppure basterebbe navigare un po’ sul web per avere tantissimi riferimenti oppure leggere o rileggere almeno lo speciale realizzato su quell’evento dal periodico “La Radice” di Badolato nel 1996, nel decimo anniversario dell’inizio di quella piccola “rivoluzione” avviata a difesa non soltanto del borgo badolatese ma di tutti i borghi che, a decine di migliaia, rischiavano e rischiano ancora oggi di morire di spopolamento. Tanto è che ancora adesso (a distanza di 33 anni da quello SOS “salvaborghi”) altri sindaci di ogni regione italiana mettono provocatoriamente i propri paesi spopolati per attirare attenzioni istituzionali o di famiglie di buona volontà per non far morire i propri centri storici.
L’allora trimestrale “La Radice” (diretto da Vincenzo Squillacioti fin dal 1994) ha elencato, in numerose pagine, tutti i fatti realmente accaduti nonché i giornali, le radio e le televisioni che ne hanno descritto, giorno dopo giorno, la vicenda. Ricordo che, a quel tempo (cioè 33 anni fa) non c’era ancora internet !!!
Bisogna ripristinare la verità e mi rivolgo specialmente all’onestà intellettuale, umana e sociale, delle nuove generazioni che hanno il diritto di sapere come realmente siano andate le cose. In questo loro diritto di verità storica vanno aiutati da chi conosce l’esatto andamento della vicenda, ma è pure compito degli stessi giovani ricercare testimonianze e documenti incontestabili. Ne va dei loro metodi futuri nella conoscenza. E ritengo altresì che le scuole locali dovrebbero informare e commentare i fatti avvenuti dal 1986 in poi, pure perché è un onore che Badolato sia stato il primo Comune al mondo a ribellarsi alla morte dei borghi.
2 – IL PRIMO SERVIZIO TELEVISIVO DELLA RAI – RADIOTELEVISIONE ITALIANA
A parte l’articolo pubblicato a mia firma alla pagina nazionale 22 dal quotidiano romano IL TEMPO martedì 07 ottobre 1986 con il titolo “Badolato paese in vendita in Calabria”, segnalo ai giovani ricercatori gli articoli pubblicati, nei giorni immediatamente seguenti, dal quotidiano di Messina “Gazzetta del Sud” sulle pagine di Catanzaro e provincia.
Ma qui di sèguito voglio riportare la trascrizione di uno stralcio del servizio televisivo, il primo italiano in assoluto, realizzato dal giornalista calabrese Pino Nano, inviato(sebbene in ritardo di oltre un mese dal lancio della notizia) dalla redazione RAI di Cosenza a Badolato a metà novembre 1986, e pubblicato nei telegiornali RAI regionale e nazionali del TG1 – TG2 e TG3 e poi utilizzato da altre trasmissioni nazionali delle varie reti Rai fino al dicembre 1993 e forse anche oltre. Spesso non ho la possibilità di verificare.
3 – BADOLATO IN VENDITA … IL SOGNO DELLA SPOLETO DEL MARE
Lo stralcio seguente dura appena un minuto e 13 secondi di video-sonoro di un servizio di circa 3 minuti. Mi è stato inviato giorni fa, via whatsapp, dall’amico e coetaneo Antonio Femìa (badolatese di Firenze), il quale ha seguìto fin dal primo momento le vicende del “paese in vendita” dal 1986 e quelle dell’accoglienza ai curdi dell’Ararat dal 1997 e ne conserva buona parte della documentazione giornalistica. Totò (pluripremiato atleta amatoriale di maratone ed altre corse podistiche anche non competitive) è un testimone oculare, potremmo dire. Inoltre, in questo video interviene con veemenza pure suo padre Pietro.
Ecco allora la trascrizione della narrazione sonora presente in questo spezzone che, facente parte di un servizio più lungo e completo, è stato utilizzato da Mita Medici per la prima puntata della trasmissione di RAI DUE “Detto tra noi” andata in onda la mattina del 2 dicembre 1993, dopo essere stata registrata con me in studio per oltre un’ora qualche settimana prima, verso metà novembre, nel Centro di Produzione Televisiva RAI di Via Teulada 66 in Roma.
Informo e preciso che il merito di tale trasmissione è dovuto esclusivamente all’interessamento del nostro amico e coetaneo badolatese Enzo Leuzzi, il quale allora era dipendente RAI con il ruolo di Direttore di Produzione, proprio a Rai Due. Gli rendo riconoscenza e gratitudine, pubblicamente anche qui.
Sebbene sia lo stralcio di un servizio più lungo e completo, si capisce molto bene l’entità dello spopolamento e della sofferenza sociale di Badolato borgo, nonché il clima e le aspettative popolari in quel primo periodo della lunga vicenda del “paese in vendita”.
4 – IL TESTO DI PINO NANO – LA TRASCRIZIONE
Ecco quindi la trascrizione di quanto viene detto a voce nello spezzone di tale servizio televisivo:
A- ERNESTO MENNITI, SINDACO DI BADOLATO (con voce pacata e ferma): Noi abbiamo avuto contatti con delle finanziarie che ci hanno fatto le loro proposte che voi vaglieremo insieme a tutti i cittadini e daremo una risposta ben precisa sia ai cittadini e sia alle finanziarie.
B- PINO NANO: La gente, naturalmente, vive questa vicenda con passione, qualche volta anche con un pizzico di diffidenza. Le reazioni spesso assumono anche toni esasperati.
C- VINCENZO GALLELLI (collocatore del paese, con voce concitata): Vendere significa svendere e svendere significa svendere anche cultura.
D- OPERAIO EDILE (forestiero, lì per caso): Assolutamente un paese di dovrebbe vendere.
E- PIETRO FEMIA (con voce energica, quasi ribelle): No! Il paese non lo può vendere perché il paese è di tutti i badolatesi che abitano qui.
F- PINO NANO: L’altra faccia della medaglia è quella di un paesino sventrato dall’emigrazione dove si gestisce sottosviluppo, dove i giovani emigrano ancora oggi in Svizzera in cerca di lavoro. Il sogno della Spoleto del mare è appena incominciato. Anche se il sogno si scontra con la realtà, tristissima, di questo vecchio borgo medievale che orami sta morendo irrimediabilmente.
5 – COMMENTO AL VIDEO
Per quel che ricordo di questo servizio televisivo nella parte iniziale qui mancante, l’inviato RAI Pino Nano, nel descrivere le immagini panoramiche, presenta e descrive la magia del borgo come un “paese-presepe” bellissimo ma spopolato che l’iniziativa del “paese in vendita” vorrebbe rivitalizzare per renderlo “la Spoleto del mare”.
Preciso che la definizione e la dizione di Badolato come “Spoleto del mare” è prettamente ed unicamente di Pino Nano, il quale, da calabrese profondo e vero, avrebbe lui stesso gradito che un borgo così bello potesse essere come la Spoleto umbra, città medievale d’arte, dove (specialmente con il “Festival dei Due Mondi” fondato nel 1958 dal compositore Gian Carlo Menotti, 1911 -2007) si celebra l’arte musicale globale. In effetti, Badolato borgo è una “città d’arte” con le sue numerose chiese, palazzi di pregio, ma essenzialmente come caratteristica urbanistica in sé, compatto e a forma di pigna, un unicum nel genere, con le case abbracciate le une alle altre. E’ persistente per tale borgo l’idea del “paese-presepe” per la sua magìa.
6 – GEMELLAGGIO SPOLETO-BADOLATO …
Tra le cose da fare, quando il 31 maggio 1987 sono dovuto andare via poiché non mi è stato rinnovato il contratto per la Biblioteca Comunale, c’era pure il gemellaggio tra Badolato e Spoleto (a proposito della splendida idea di Pino Nano su “Badolato la Spoleto del mare”) oltre a quel Gemellaggio Badolato-Wetzikon che, iniziato nel 1982 per merito del prof. Giovannino Ermocida (l’artista badolatese di nazionalità svizzera allora in cerca di cittadinanza italiana), è stato poi realizzato nel 2009 dal sindaco Giuseppe Nicola Parretta.
Durante il periodo in cui ero intento a fare le ricerche su Badolato per la mia tesi di laurea (estate 1973 – autunno 1976), sono andato a studiare proprio la comunità di Spoleto, dove sono rimasto sette giorni a mie spese, a ridosso della Settimana di Studi Altomedievali nella primavera del 1975. Pure per tale motivo non mi ha meravigliato più di tanto che, poi, Pino Nano, abbia associato la Spoleto medievale alla Badolato medievale, definendo il borgo la Spoleto del mare.
Ovviamente su tale prezioso “input” si sarebbe dovuto lavorare adeguatamente e proficuamente, cercando di portare sullo Jonio un po’ della Spoleto migliore. Ciò sarebbe stato maggiormente possibile attraverso un “Gemellaggio” almeno socio-culturale. E, appunto, era ciò che mi apprestavo a fare quando sono stato allontanato dalla Biblioteca comunale e, praticamente, mandato in esilio. Definitivamente! Nonostante abbia sempre cercato (almeno fino al 2010) di tornare per essere utile più da vicino al borgo dei miei avi.
7 – PINO NANO GIORNALISTA, SCRITTORE E DIRIGENTE RAI
Il giornalista calabrese Salvatore Giuseppe Nano (detto Pino) è nato il 26 novembre 1952 nel comune di Sant’Onofrio (in provincia di Vibo Valentia, proprio a fianco dello svincolo dell’Autostrada del Mediterraneo ex Salerno-Reggio Calabria) ed è stato per circa 50 anni uno dei più delicati, appassionati e puntuali narratori di fatti e personaggi della Calabria, già da adolescente e molto prima di entrare nella RAI di Cosenza, dove, tra tanto altro, ha ricoperto per 8 anni pure il ruolo di Capo della Redazione giornalistica per poi passare a Roma e diventare Capo della Redazione dell’Agenzia Nazionale del TGR RAI nel febbraio 2010.
Ha scritto e pubblicato anche numerosi libri, tra cui “Calabritudine” (1986 e 1987), Il romanzo della politica (1987), Il mio paese (1988), Prima Pagina (1989), Cara Sant’Onofrio (1989), Calabriamerica (1991), Oltre il muro del silenzio (1993), Non solo mafia (1993), Storia di un Grand Commis, Giuseppe Borgia (2015) su cui ti ho dato informazione il primo febbraio 2016 (https://www.costajonicaweb.it/la-calabria-a-roma-con-il-libro-di-pino-nano-giornalista-rai/).
Adesso non ho sottomano il libro giusto, ma ricordo che Pino Nano ha descritto la vicenda di “Badolato paese in vendita” in Calabritudine (1986) oppure, più probabilmente, ne “Il mio paese” (1988). Ma Pino Nano ha scritto pure un lungo e intenso servizio sul “paese in vendita” per la rivista mensile (a colori e cartacea) “Calabria” edito dal Consiglio Regionale della Calabria (annata 1987). Da quando è venuto a Badolato nel novembre 1986 per il servizio sul borgo (che viveva – a suo buon sentire – il sogno della Spoleto del mare), io e Pino siamo rimasti amici ed abbiamo ancora adesso qualche utilissimo contatto periodico.
FCome lo scorso martedì 3 settembre 2019 quando alle ore 19,56 mi ha scritto la seguente mail, in risposta ad una mia richiesta proprio per codificare la sua idea-proposta di “Badolato la Spoleto del mare”. Ecco il testo della mail …
<< Ciao Mimmo Carissimo! Che emozione ritrovarti e leggere le mille cose che continui a scrivere. In questo periodo sono in Israele e rimarrò qui fino a tutto ottobre, poi rientrerò in Italia. Ti prometto che riguarderò le vecchie cose su Badolato. Ricordo che la storia del tuo meraviglioso “paese in vendita” mi coinvolse molto. Ti scriverò il ricordo che mi chiedi. Vedo che non hai perso l’amore e la passione per la scrittura e l’antropologia. Questo fa di te un testimone autentico del tuo tempo e della nostra terra. Grazie, Mimmo, per avermi scritto con tanta intensità e tanto affetto che spero di ricambiare. Da questa terra di Israele, così lontana ma anche così piena di storia e di magìa ti mando un caro saluto. Pino>>.
Non sarà inutile ricordare che Pino Nano è stato, tra tantissimo altro, il giornalista che, televisivamente a livelli nazionali, ha maggiormente trattato (e per primo) di Natuzza Evolo (1924-2009), la veggente morta in odore di santità in Paravati di Mileto (provincia di Vibo Valentia) dove recentemente è stata eretta una grande chiesa con annessi edifici di opere di carità e di condivisione cristiana a favore dei più deboli e dimenticati.
8 – SALUTISSIMI
Caro Tito, sono lieto di riandare con la memoria storica alla suggestiva idea-proposta di “Badolato la Spoleto del mare” dell’amico-maestro e quasi coetaneo Pino Nano, eminente protagonista della grande comunicazione televisiva calabrese e italiana. E sono ancora di più lieto se a leggere questa nota saranno le giovani generazioni, cui raccomando di stare attenti alle notizie false, bugiarde o tendenziose (fake news). Salvate la Vostra intelligenza e la Vostra dignità, per piacere!
Sarò ancora più lieto se Pino Nano mi fornirà la sua testimonianza pure su ciò che ricorda di “Badolato paese in vendita” e se mi dirà come mai la RAI di Cosenza si è mossa troppo tardi (40 giorni circa) rispetto al primo clamore suscitato da quel “SOS” per la salvezza del borgo spopolato. Infatti, come dice il sindaco Ernesto Menniti, erano già arrivate al Comune alcune richieste di immobiliari italiane ed estere (in particolare tre società immobiliari israeliane di Tel Aviv che avrebbero voluto acquistare tutto il borgo, parte della montagna e delle spiagge).
Mentre un giornalista inglese si era fiondato a Badolato il 10 ottobre 1986 appena tre giorni dopo la pubblicazione della primissima notizia sulla pagina de IL TEMPO. Ricordo che io e l’agente della polizia comunale Andrea Schiavone lo abbiamo accompagnato dal mare alla montagna, dal borgo alle amenissime ed ubertose campagne della Guardia (a quota 700 metri) da dove ha goduto dell’incanto del territorio, mentre si mangiava alla badolatese, ospiti di un contadino favorevole al ripopolamento del paese antico.
Per il momento mi fermo qui, non senza prima trascriverti l’indirizzo web di un recentissimo (18 agosto 2019) articolo con video davvero interessante su Badolato borgo, commentato dal dottore Guerino Nisticò, accompagnatore turistico facente capo all’AOPT – Riviera e Borghi degli Angeli (polo di Badolato).
Grazie infinite, tanta cordialità e alla prossima Lettera n. 259.
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it).