Premesso e ribadito che Salvini ha sbagliato tutto nell’aprire una crisi, anzi una scommessa sulle elezioni; e che qualcuno o qualcosa deve aver messo lo zampino, e lui ci cascò, c’è un particolare della vicenda su cui la stampa sedicente libera e tv idem hanno elegantemente sorvolato: l’appoggio di Trump a “Giuseppi”, quindi al governo 5stelle – PD.
Appena due mesi prima, il Corriere della sera – mica il foglio di una proloco! – informava i lettori che, secondo Putin – capo della Russia, mica sindaco di Fontanasecca – gli equilibri mondiali erano retti da lui, Putin, d’intesa con il suddetto Trump – presidente degli USA, mica della bocciofila – e da Salvini: Matteo Salvini, mica un omonimo cinese!
È lecito chiedersi come mai Trump sia passato da Salvini a “Giuseppi” con il PD; e Putin, che io sappia, abbia fatto finta di non accorgersi della caduta di Salvini.
Non amo i complottismi in genere: però qualcosa dev’essere successo, per un così repentino mutamento. Mutamento, i cui effetti si vedono subito in politica estera:
– Ministro degli esteri, Di Maio, che è come convocare me nella Nazionale di basket; e dentro il vuoto torricelliano e il nulla, può succedere qualsiasi cosa;
– Arrivo di corsa di Macron in Italia, a controllare da vicino che tutto vada come vuole lui;
– Bilancio dell’Italia, come vuole l’Europa;
– Tasse a tutto spiano, sia perché “ce lo chiede l’Europa”, sia perché ce lo chiede Greta;
– Commissario europeo italiano il mite Gentiloni, con vero potere in mano a un fortissimo vice;
– Inondazione di cosiddetti profughi, senza alcun contrasto da parte dell’altrettanto inutile ministro/a degli Interni, una pallida burocrate con istinti immigrazionisti;
– Promesse fasulle di Francia e Germania, mentre i cosiddetti sbarcano tutti e solo in Italia…
Questi sono i fatti. Intanto “Giuseppi” proclama atlantismo, cioè piena adesione alla politica USA. La politica USA – checché ne blaterino i radical chic USA e nostrani – non è ideologica, è solo ed esclusivamente USA, cioè negli interessi degli Stati Uniti d’America. Che il presidente sia di destra o di sinistra o nero o biondo o a pois, è del tutto indifferente.
Si vede che, per qualche motivo che mai sapremo, gli USA hanno preferito “Giuseppi” a Salvini; e Putin, accontentato in qualche altro modo, è muto.
Molte altre volte, dei governi italiani sono sorti e caduti a Washington: del resto, abbiamo o no perduto la Seconda guerra mondiale, e proprio contro gli Stati Uniti che invece l’hanno vinta? Uno di questi giorni vi racconto la storia di Pattie, così capite meglio. Ora vi bastino i fatti.
Ecco un altro ottimo motivo per ritenere sbagliatissima la mossa di Salvini, quando pensò che gli avrebbero permesso di votare e mietere successi con la trebbiatrice!
Vero che il governo di “Giuseppi” commetterà prestissimo tante di quelle sciocchezze, clandestini in testa, che la gente ne pretenderà la caduta: e, grazie alla costituzione partitocratica, cadrà per il primo Renzi cui gira storta.
Ulderico Nisticò