Associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni di diversi istituti bancari e all’autoriciclaggio: con queste accuse la Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha arrestato un avvocato e sequestrato un patrimonio, riconducibile alla sua famiglia e ai suoi sodali, del valore di 17 milioni di euro. Le fiamme gialle del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e del locale comando provinciale hanno eseguito, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Roma, un provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, con il quale e’ stata disposta, nei confronti del professionista ,l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere e il contestuale sequestro preventivo del provento dei reati contestati.
Il sequestro riguarda l’intero patrimonio aziendale di 6 imprese operanti nel settore finanziario (tra cui una societa’ di intermediazione finanziaria), le rispettive quote societarie, 17 beni immobili tra appartamenti, locali e uffici commerciali, autoveicoli nonche’ svariati rapporti finanziari. Contestualmente all’esecuzione del sequestro, i Reparti della Guardia di Finanza stanno eseguendo diverse perquisizioni locali nelle sedi e gli uffici delle societa’ coinvolte, ubicati nel territorio di Reggio Calabria, Catanzaro e Roma. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, al riciclaggio e all’autoriciclaggio, nei confronti, complessivamente, di 7 soggetti indagati.
Il provvedimento rappresenta l’epilogo delle articolate attivita’ investigative, coordinate dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dirette dal sostituto procuratore Romano Gallo, da cui sarebbe emerso che l’avvocato, noto imprenditore e professionista reggino, attraverso la gestione di una societa’ di intermediazione finanziaria ed avvalendosi della cooperazione dei familiari e di terzi – tra i quali un ex direttore di filiale di un importante istituto di credito nazionale – ha sfruttato apposite convenzioni sottoscritte con diversi istituti bancari, appropriandosi indebitamente, con artifizi e raggiri, di ingenti somme di denaro. Il denaro sarebbe stato successivamente ripulito e reinvestito, attraverso sofisticate operazioni finanziarie e bancarie, in attivita’ economiche ed imprenditoriali gestite da imprese compiacenti o riconducibili al gruppo familiare dell’avvocato.
La vicenda nasce da una ispezione antiriciclaggio che il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria – Reparto specialistico della Guardia di Finanza che opera,tra gli altri, proprio nel settore della prevenzione e della repressione del fenomeno del riciclaggio – aveva condotto nel 2016 nei confronti della societa’ di intermediazione finanziaria appartenente alla famiglia dell’avvocato.
Erano state rilevate, infatti, operazioni finanziarie e societarie “opache” nel settore delle cessioni del quinto dello stipendio ad impiegati e pensionati per conto di diversi istituti bancari i quali operavano attraverso plafond di garanzia che mettevano a disposizione della Finanziaria e a cui la stessa attingeva per l’erogazione del credito al pubblico, con l’obbligo di restituire, mensilmente, i rimborsi dei contratti di finanziamento cosi’ stipulati. Incassate le rate dai soggetti finanziati (sotto forma di estinzioni anticipate ovvero rimborsi mensili dei prestiti) la Finanziariab non le restitutiva alle banche bensi’, attraverso numerosi trasferimenti ed investimenti anche all’estero, le ripuliva impiegandole ed investendole in diverse attivita’ economiche riconducibili sempre alla famiglia dell’avvocato.
L’avvocato arrestato, il cui nome si e’ appreso successivamente, e’ Santo Alfonso Martorano, da tempo operante nel settore dell’intermediazione finanziaria. Si tratta di un personaggio molto noto a Reggio Calabria, anche in ragione del suo ruolo di presidente della locale sezione dell’Aci.